Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Trieste libera, ma dai meridionali?


Sul sito Trieste libera è stato pubblicato un intervento dal titolo il Clan, che denuncia il sistema di corruzione, mafioso, massonico ed italiano che in sostanza  avrebbe affossato Trieste, ovviamente in violazione del solito Trattato di Pace. Che esiste un sistema omnimafioso e di corruzione in Italia è noto e visto che Trieste è in Italia ovviamente è difficilmente immune da tutto ciò. Ma ad un certo punto si leggerà “Il numero di alti funzionari provenienti in buona parte dall’Italia meridionale, e la loro permanenza pluridecennale in posizioni chiave, è sintomatico di questa colonizzazione attuata con i metodi propri di questa “rete” massomafiosa. A partire dal vertice della piramide del potere, ovvero l’autorità giudiziaria” . Cosa si vuole insinuare quando si scrive che la maggior parte dei funzionari provengono dall'Italia meridionale? Perché specificare l'origine meridionale e non limitarsi genericamente a  funzionari ? Che necessità vi era di precisare l'origine territoriale? Domanda,ahimè, retorica. Che Trieste sia stata oggetto del processo di italianizzazione è un fatto noto, in primis con l'arrivo di quelli che venivano e vengono ancora oggi chiamati regnicoli, e dunque? Si rischia la solita equazione figlia di quella ignoranza che ha supportato per anni le logiche razziste della lega nord, siciliano uguale mafioso, calabrese uguale ndranghetista, campano uguale camorrista. E' ciò che tale passaggio rischia in modo non poi tanto velato di lasciare intendere nella sua pregiudizialità inqualificabile. Ma non finisce qui. Ad un certo punto si scriverà anche che “a Trieste la sezione civile e fallimentare del tribunale è guidata da un giudice siciliano che vi ha messo radici” ed ancora “sempre al Tribunale di Trieste si trova quale presidente della sezione penale un altro siciliano, il palermitano(..). Anche lui da più di trenta anni radicato in questa terra da convertire alla cultura della legalità italiana”. E dunque? Cosa si vuole intendere con il fatto che quei giudici sono meridionali ed in particolar modo siciliani? Che sono corrotti? Che sono mafiosi? Per il loro essere siciliani? Perché puntualizzare l'essere siciliano? Conosciamo tutti la storia, è noto che senza l'ausilio della mafia l'armistizio mai sarebbe stato firmato e mai gli “alleati” americani sarebbero sbarcati in Sicilia, così come è noto il ruolo costante che tutte le mafie esercitano nel panorama globale della politica capitalistica. Insomma quale sarà il prossimo passo? I meridionali a Trieste non ci possono entrare?  Non possono lavorare? Trieste libera dai meridionali? L'intervento il Clan ben evidenzia lo stato enorme di difficoltà di una realtà politica, per come oggi governata o meglio amministrata provvisoriamente,  giunta probabilmente alla sua fine e non sapendo più a cosa appellarsi, alcuni sparano a zero  insultando ed offendendo con pregiudizi generalisti degni della peggiore inciviltà, non che esista una migliore inciviltà, ma al peggio certamente non vi è mai inesorabilmente fine. 


Commenti

  1. "visto che Trieste è in Italia"
    Premesse sbagliate.

    E, sbagliando le premesse, spesso è facile sbagliare tutto il resto: se il tribunale di Trieste NON dev'essere (e non deve) un tribunale italiano, il fatto che la larga maggioranza dei funzionari sia stata inviata (e vi stazioni da decenni) appositamente dal Sud dell'Italia non ha connotazioni discriminatorie, se non da parte di chi — come lo stato italiano — si prende illegittimamente una "colonia" che ha ottenuto in amministrazione civile provvisoria, applicandovi una sovranità simulata.

    Si tratta quindi di un aspetto pratico, ma indicativo di un modus operandi sprezzante dei triestini — ebbene sì, anche dei triestini italiani. Anche dei triestini che hanno origini meridionali.

    --

    "giunta probabilmente alla sua fine e non sapendo più a cosa appellarsi"
    yawn. L'importante è esserne convinti. Noi, nel frattempo, continuiamo a tutta come sempre.

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