La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita
In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

"visto che Trieste è in Italia"
RispondiEliminaPremesse sbagliate.
E, sbagliando le premesse, spesso è facile sbagliare tutto il resto: se il tribunale di Trieste NON dev'essere (e non deve) un tribunale italiano, il fatto che la larga maggioranza dei funzionari sia stata inviata (e vi stazioni da decenni) appositamente dal Sud dell'Italia non ha connotazioni discriminatorie, se non da parte di chi — come lo stato italiano — si prende illegittimamente una "colonia" che ha ottenuto in amministrazione civile provvisoria, applicandovi una sovranità simulata.
Si tratta quindi di un aspetto pratico, ma indicativo di un modus operandi sprezzante dei triestini — ebbene sì, anche dei triestini italiani. Anche dei triestini che hanno origini meridionali.
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"giunta probabilmente alla sua fine e non sapendo più a cosa appellarsi"
yawn. L'importante è esserne convinti. Noi, nel frattempo, continuiamo a tutta come sempre.