Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Google earth e la Ferriera di Trieste



Chiude o non chiude? Questo è il perdurante dilemma che caratterizza la ferriera di Trieste, quello che è stato battezzato, come caso,  in tutta la sua drammaticità, come l'Ilva triestina. Mi scrive un mio caro conoscente e mi invita a fare un giro  virtuale su google earth,  aggiornato teoricamente al 2014 per vedere ciò che non vorresti vedere. Il color blu delle acque del golfo triestino e di Muggia divenire sempre con maggior insistenza  color rosso, un rosso bruno, un rosso inquietante, un rosso che non lascia presagire certamente il meglio. Certo, è una immagine probabilmente non aggiornata, le foto satellitari hanno un costo, e google tende ad effettuare gli aggiornamenti con una periodicità a volte molto lunga,  e tutti ci auguriamo che al prossimo aggiornamento le cose possano mutare, ma vederla ancora oggi quella foto reca viva indignazione.


In ogni caso, l'area è quella della vecchio ammasso di ferro ed arrugginito, ma che ancora lavoro continua a dare a diversi triestini, ma anche enormi preoccupazioni, ma su ciò sono in corso indagini giudiziarie, noto come la Ferriera di Trieste. Le colate di ghisa e l'evaporazione bianca, apparentemente innocua,  sembra che continuano a formare una nuvola densa che corre e corre sopra il rione di Servola. Bisogna aspettare che tutto il mare diventi rosso per capire che qualcosa non va e che non si possono aspettare i tempi concilianti, poi non sempre con gli interessi comuni di tutti i cittadini, della politica?





Commenti

  1. Ma che strano! Magari sarà un caso e hanno aggiornato la foto, ma dopo i due servizi delle Iene, sarà anche un caso ma l'immagine di google earth non fa più vedere la scia schifosa marrone nello specchio d'acqua difronte alla ferriera! Andate a dare un'occhiata e vedrete che al suo posto ora si vede una bel mare blu! Sarà un caso ma io credo che certi poteri occulti di Trieste abbiano potere a tal punto da chiedere a Google ( non so a chi appartengano le foto e chi abbia il potere di cambiarle) di sostituire le foto satellitari relative alla zona dinanzi la Ferriera! Non ci fermeremo qui, non siamo stupidi e faremo un bel casino finchè tutta la "merda" non viene a galla!

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