La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Trasporto pubblico bene comune, Firenze si prepara allo sciopero


I venti di Genova, che hanno seguito a distanza di anni quelli di Milano, e che i media hanno etichettato come sciopero selvaggio, semplicemente perché irrispettoso delle regole della Legge-Anti sciopero, bussano alle porte di Firenze. La Firenze che in questi giorni sarà nell'occhio del ciclone mediatico per le primarie del PD, il cui Sindaco si prepara a governare quel Partito sperando di arrivare presto a condurre anche il nostro non più Bel Paese.
Selvaggia è la società in cui viviamo.
Selvaggia è l'austerità.
Selvaggia è la miseria.
Selvaggio non è e mai sarà il diritto di sciopero.
Sarà semplicemente sciopero per la difesa di un bene comune, il trasporto pubblico.
A Firenze il trasporto pubblico è stato privatizzato o meglio svenduto. Sono stati disdetti gli accordi di secondo livello, sono peggiorate le condizioni di lavoro dei dipendenti e l'effetto è stato quello di trovare nei Cobas la voce della rivolta con la RSU in sostanza tutta Cobas che non ci sta alla demolizione del trasporto pubblico e della dignità e dei diritti dei lavoratori. Si gioca a Firenze, sull'onda di Genova, un scontro non solo con il datore di lavoro e la politica ma anche contro i sindacati rappresentativi che nel caso di Firenze , come in tante altre infinite situazioni, non rappresentano più sostanzialmente i lavoratori, ma semplicemente loro stessi.
I nodi verranno presto al pettine.
Ciò è inevitabile.
Quando si diventa corporazione, quando si difendono interessi elitari, quando si sponsorizzano prodotti come i fondi pensioni, ad esempio, non si è più sindacato ma altro e questo altro giorno dopo giorno viene travolto dalla rabbia.
E' un dato di fatto.
E Firenze si prepara alla rivolta.
Arriveranno lavoratori, tranvieri da Genova e da tante altre città per la difesa della dignità.

Segue il comunicato sindacale della RSU che ha indetto lo sciopero che inizia il 5 dicembre 2013


Il 5 dicembre noi tranvieri Ataf, come lavoratori e come cittadini, sciopereremo.

LA STORIA E’ NOTA:

Questa Giunta Comunale, “gestita” da un Sindaco arrivista, ha svenduto un bene comune (ATAF) , immiserendo le condizioni di chi presta quotidianamente il servizio e negando a coloro che lavorano, studiano e respirano in questa città, un trasporto pubblico ed efficiente e per tutti.
Hanno spudoratamente riversato su di noi lavoratori, attribuendoci dei privilegi inesistenti fosse altro quello di avere un lavoro e su voi cittadini, l’onere di pagare decenni di politica corrotta e clientelare mettendoci, noi e voi, direttamente nelle mani del “capitale” che ci consumerà per ingrassare ancor più le proprie tasche.

PER IL FUTURO:

I nuovi proprietari stanno concretizzando quelli che sono sempre stati i nostri timori: azzerare tutti inostri diritti, acquisiti con 50 anni di lotte e sacrifici e dividersi l’azienda tra Busitalia, Cap e Autoguidovie.

Noi ci opponiamo alla loro volontà di voler dividere e far sparire un’azienda storica per Firenze.
Non ci stiamo a cancellare tutti i sacrifici che sono stati fatti fino ad oggi.

Per questo Vi chiediamo di opporvi insieme a noi sostenendo la nostra lotta, perché il Trasporto Pubblico deve rimanere un bene di tutti e per tutti.



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