L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Trasporto pubblico bene comune, Firenze si prepara allo sciopero


I venti di Genova, che hanno seguito a distanza di anni quelli di Milano, e che i media hanno etichettato come sciopero selvaggio, semplicemente perché irrispettoso delle regole della Legge-Anti sciopero, bussano alle porte di Firenze. La Firenze che in questi giorni sarà nell'occhio del ciclone mediatico per le primarie del PD, il cui Sindaco si prepara a governare quel Partito sperando di arrivare presto a condurre anche il nostro non più Bel Paese.
Selvaggia è la società in cui viviamo.
Selvaggia è l'austerità.
Selvaggia è la miseria.
Selvaggio non è e mai sarà il diritto di sciopero.
Sarà semplicemente sciopero per la difesa di un bene comune, il trasporto pubblico.
A Firenze il trasporto pubblico è stato privatizzato o meglio svenduto. Sono stati disdetti gli accordi di secondo livello, sono peggiorate le condizioni di lavoro dei dipendenti e l'effetto è stato quello di trovare nei Cobas la voce della rivolta con la RSU in sostanza tutta Cobas che non ci sta alla demolizione del trasporto pubblico e della dignità e dei diritti dei lavoratori. Si gioca a Firenze, sull'onda di Genova, un scontro non solo con il datore di lavoro e la politica ma anche contro i sindacati rappresentativi che nel caso di Firenze , come in tante altre infinite situazioni, non rappresentano più sostanzialmente i lavoratori, ma semplicemente loro stessi.
I nodi verranno presto al pettine.
Ciò è inevitabile.
Quando si diventa corporazione, quando si difendono interessi elitari, quando si sponsorizzano prodotti come i fondi pensioni, ad esempio, non si è più sindacato ma altro e questo altro giorno dopo giorno viene travolto dalla rabbia.
E' un dato di fatto.
E Firenze si prepara alla rivolta.
Arriveranno lavoratori, tranvieri da Genova e da tante altre città per la difesa della dignità.

Segue il comunicato sindacale della RSU che ha indetto lo sciopero che inizia il 5 dicembre 2013


Il 5 dicembre noi tranvieri Ataf, come lavoratori e come cittadini, sciopereremo.

LA STORIA E’ NOTA:

Questa Giunta Comunale, “gestita” da un Sindaco arrivista, ha svenduto un bene comune (ATAF) , immiserendo le condizioni di chi presta quotidianamente il servizio e negando a coloro che lavorano, studiano e respirano in questa città, un trasporto pubblico ed efficiente e per tutti.
Hanno spudoratamente riversato su di noi lavoratori, attribuendoci dei privilegi inesistenti fosse altro quello di avere un lavoro e su voi cittadini, l’onere di pagare decenni di politica corrotta e clientelare mettendoci, noi e voi, direttamente nelle mani del “capitale” che ci consumerà per ingrassare ancor più le proprie tasche.

PER IL FUTURO:

I nuovi proprietari stanno concretizzando quelli che sono sempre stati i nostri timori: azzerare tutti inostri diritti, acquisiti con 50 anni di lotte e sacrifici e dividersi l’azienda tra Busitalia, Cap e Autoguidovie.

Noi ci opponiamo alla loro volontà di voler dividere e far sparire un’azienda storica per Firenze.
Non ci stiamo a cancellare tutti i sacrifici che sono stati fatti fino ad oggi.

Per questo Vi chiediamo di opporvi insieme a noi sostenendo la nostra lotta, perché il Trasporto Pubblico deve rimanere un bene di tutti e per tutti.



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