Dopo
aver sollevato, come gruppo Ronchi dei Partigiani, il problema della
cittadinanza onoraria a Mussolini nella città di Ronchi, e dopo
aver preso atto in modo positivo della volontà del Comune di
procedere alla revoca, ora il problema si estende alla vicina
Gorizia. Anche
Gorizia ha tra i suoi “cittadini” Mussolini, anche se i motivi
della cittadinanza riconosciuta a colui che è stato il simbolo,
l'artefice del fascismo e di tutto ciò che vi è connesso, sono
diversi rispetto a quelli di Ronchi, ciò perché la cittadinanza
riconosciuta dal consiglio comunale di Ronchi era una forma
simbolica, ma importante, per sollecitare il cambio del nome
nell'attuale Ronchi dei Legionari, cosa che è effettivamente
accaduta.
Dal
Piccolo del 13 dicembre 2013 si apprende che il Sindaco di Gorizia
avrebbe così risposto in merito al fatto di provvedere a revocare la
cittadinanza anche in detto Comune a Mussolini: “Mi aspettavo che
prima o poi qualcuno mi avrebbe posto questa domanda. Mi sembra che
ci siano cose più importanti da risolvere. Lasciamo che la storia
continui a dormire”.
Uno
schiaffo che viene dato specialmente ai giovani, alle nuove
generazioni che hanno raccolto i valori dell'antifascismo che mai
quanto ora sono attuali, basta vedere quello che accade in questi
giorni in Italia o nell'Europa dell'Est dove attacchi squadristi,
incitazione all'odio verso lo straniero, tentati assalti alle sedi
dei sindacati, giusto per citare gli esempi più eclatanti, lasciano
ben intendere come in questo Paese, in particolar modo, il fascismo,
con tutte le sue evoluzioni, è un problema sociale attuale.
Quella
risposta è anche uno schiaffo che viene dato a chi ha lottato contro
il fascismo, a chi è morto per colpa e mano del fascismo, uno
schiaffo anche contro la Costituzione nata dalla resistenza.
La storia non può continuare a dormire, l'indifferenza è il male dei mali e l'antifascismo è sempre urgente, i principi, la dignità, i valori, i diritti civili, l'etica, devono essere sempre al primo posto e su questo non si discute. Il fatto che si dica che ci sono cose più urgenti è la solita scusa adottata non tanto per non voler affrontare il problema, che è un problema, bensì perchè probabilmente si condivide ciò che non si vuole revocare.
Revocare
l'atto di cittadinanza a Mussolini non è un semplice atto formale e
simbolico ed inutile per la città considerata, è invece un mero
atto formale che è sintomo di sostanza e questa sostanza si chiama
rispetto per la libertà, per la dignità di una intera comunità,
rispetto per l'antifascismo.
Non
voler revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini o lasciar dormire
la storia significa semplicemente essere favorevoli alla sua
cittadinanza ed a tutto ciò che lui ha rappresentato in questo
Paese, a tutto ciò che il fascismo ha rappresentato in questo Paese.
Non
sono ammesse mezze misure.
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