La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

L'arcobaleno per i diritti umani, il vero foro del dialogo di Trieste



Nel noto giorno del vertice italo-russo, da un lato la città vuota e blindata, dall'altro la voglia di lottare per la dignità.
Da un lato il foro del dialogo istituzionale, chiuso, assediato da una militarizzazione senza precedenti a Trieste, dall'altro il foro del dialogo libero, umano e con tanta e immensa voglia di non fermarsi, neanche contro le arroganze, le negazioni, i reati, concepiti ad hoc, da un sistema conservatore, tradizionale e blasfemo verso ogni diritto civile.
Una società che nega o limita i diritti civili e che lascia spazio unicamente alle questioni economiche è una società debole, disumana.
Arcigay e Arcilesbica del Fvg, Certi Diritti, Iris, Uaar e Jotassassina, hanno organizzato, il 26 novembre, in concomitanza con il vertice Italia Russia, una manifestazione per protestare contro le violazioni dei diritti umani nella Federazione russa. “Una grande bandiera arcobaleno di 100 metri quadri sventolerà sulle arie del Lago dei Cigni per protestare contro le leggi omofobe che puniscono addirittura la propaganda omosessuale. Per un giorno, la storia dei diritti umani passa attraverso il Friuli Venezia Giulia” Così gli organizzatori. 

E così è stato.
Con centinaia di persone, molte delle quali provenienti da diverse città italiane ma anche non italiane, riunite tra la Chiesa di Sant'Antonio nuovo ed il tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione, lì ove un tempo vi era l'acqua del canale, ed ora una fredda piazza, con diversi interventi dal palco, con diverse testimonianze, con la diversità che ci ha reso tutti più umani e ben ricordando che anche l'Italia in tema di diritti umani non è messa proprio bene,anzi.

Alcune foto concesse per questo intervento:

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