Non rientra nel mio stile parlare e scrivere di singoli politici, imprenditori, ma a volte è necessario farlo per meglio comprendere il funzionamento del sistema e soprattutto quando queste persone hanno rappresentato un qualcosa di importante forse innovativo ma anche illusorio per migliaia di persone.
Nella serata del 18 settembre Riccardo
Illy è stato ospite del programma televisivo Virus.
Tra le cose più significative che ha
detto sottolineo il non essere uomo di sinistra ma di essersi
candidato nell'area del centro sinistra perché rispetto a quella di
centro destra era la più liberale.
Schiettezza pura che ben evidenzia e
rappresenta cos'è e cosa è stata la sinistra, in questi ultimi
decenni, in Italia.
Nel 1993 venne eletto sindaco di
Trieste, uno dei più giovani d'Italia, sostenuto dalla coalizione di
centro sinistra, nel 1997 è stato riconfermato e nel 2001 è stato
eletto deputato tra le file dell'Ulivo. Presidente della Regione FVG nel 2003, alla guida di Intesa Democratica, una coalizione comprendente partiti e movimenti dell'Ulivo.
Certo, dall'opinione pubblica veniva
identificato come indipendente di sinistra.
Anche io mio definisco indipendente di
sinistra, ma non sono certamente liberale.
Essere indipendenti vuol dire tutto ma
può anche significare il nulla.
D'altronde come può esservi al governo
di un Paese una sinistra socialista o comunista in un sistema
capitalista?
Questo Paese rischierebbe l'embargo e
l'isolamento internazionale perché sarebbe incompatibile con il
capitalismo.
Vi può essere una sinistra riformista,
progressista, ma sempre capitalista.
Le maggiori privatizzazioni e politiche
liberali in Italia sono state adottate dalla sinistra.
Oggi giorno destra e sinistra,
guardando i principali partiti presenti in Parlamento, corrispondo ad
una destra più conservatrice ed una sinistra più riformatrice tendente a valori progressisti nelle
politiche liberali funzionali al capitalismo, niente di più.
Ed è per questo motivo, spesso demagogico, che si dice destra e sinistra sono la stessa cosa o non esistono più, ed è vero, nel senso che la destra istituzionale oggi esistente e la sinistra istituzionale oggi esistente, sono parti funzionali dello sistema.
Riccardo Illy è stato sincero, ha
detto ciò che pensava, è stato votato per due mandati dai
triestini, e questo vorrà pur dire qualcosa.
O si cambia radicalmente sistema, un
sistema anticapitalista e socialista, dove la sinistra possa essere
identificata con una sinistra socialista, ed essere dunque sinistra,
vicina al popolo, che non guardi solo ed unicamente alla proprietà
privata ed al profitto ed alle liberalizzazioni e privatizzazioni, un
sistema che miri alla effettiva e giusta distribuzione delle
ricchezze, al diritto dei lavoratori, ai diritti sociali, che non
rappresenti e tuteli unicamente l'alta borghesia, oppure quanto detto
da Illy sarà e non potrà che essere l'ordinaria normalità, che in
molti faticano ad accettare anche per motivi di nostalgia, una normalità che vuole oggi i ricchi
inesorabilmente sempre più ricchi, il ceto medio azzerato, e diverse
categorie e sotto-categorie di povertà.
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