La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Trieste: le nuove indicazioni della Provincia dimenticano il porto franco



Vicino alla statua di Nazario Sauro, nell'area del parcheggio ove transiteranno i croceristi, è stata collocata, probabilmente non da molto tempo, una cartina di Trieste  con le contestuali indicazioni sulla  zona considerata.
Si parlerà in modo succinto della storia del porto di Trieste, ma se ne ometterà un pezzo importante, che ancora oggi è oggetto di imponenti discussioni politiche e sociali.
Ovvero non emergerà alcun riferimento sulla storia del porto Franco di Trieste, eppure, pur soffermandosi l'indicazione sulla vicenda del Molo Bersaglieri, si citerà sia la visita dell'Imperatore Francesco Giuseppe che il porto vecchio stesso.
Si deve appurare in particolar modo che il 19 novembre 1725 Carlo VI istituì nuove franchigie per il porto di Trieste ma anche per quello di Fiume, oppure che nel 1769 Trieste venne dichiarata "libera città marittima" e la conseguente libertà doganale del Porto Franco venne estesa a tutta la città. Ed in particolar modo si deve ricordare il 1823 il periodo in cui gli austriaci riconquistarono Trieste riproponendo il porto franco per non parlare della nota vicenda collegata all'allegato VIII del Trattato di Pace con l’Italia del 1947.
Insomma per verità storica, queste informazioni non andavano omesse.
Dunque perché non effettuare neanche un riferimento sulla storia del porto franco che è ancora viva in città, visto che si parla in dette indicazioni, più di una volta del porto vecchio?

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