E'
stato presentato il rapporto delle prove Invalsi 2013, non entrerò
nel merito delle Regioni migliori o peggiori, degli alunni maschi o
femmine, italiani o stranieri, mi soffermo invece su quello che è la
vera incidenza del sistema Invalsi e del servizio nazionale di
valutazione che si realizzerà in modo ancora più invasivo nell'esercizio ordinario della libertà
d'insegnamento e contestuale attività didattica.
Come
ho avuto più volte modo di scrivere il sistema Invalsi, cuore vitale
del SNV, non potrà che condizionare l'attività didattica per ovvi
motivi. Per far superare quelle prove agli studenti dovrai prepararli
ma dovrai anche prepararli affinché possano rispondere così come il
Sistema Invalsi vuole che si debba rispondere per evitare di far
entrare la scuola nella griglia dal valore negativo ed incrementare
in modo altrettanto negativo la media della Regione ivi considerata,
perché poi è di questo che anche si parlerà.
Veniamo
al dunque della questione attività didattica. Nel rapporto si
precisa che la restituzione dei risultati a tutte le singole scuole
è inoltre programmata per settembre (lo scorso anno conclusa in
dicembre), sì da rendere la lettura degli stessi meglio fruibile per
le scuole a fini di riflessione sulla propria programmazione
didattica. A sostegno di tali processi l’INVALSI ha anche
avviato i primi contatti con talune Università per la definizione di
un archivio a sostegno delle esperienze di
uso delle prove INVALSI a fini di ricerca didattica e di riflessione
sulla propria attività didattica. Nell’appena pubblicato
Regolamento sul SNV si immagina- continua l'Invalsi- che le scuole –
anche, ma non solo, sulla base delle risultanze delle rilevazioni
nazionali sugli apprendimenti dei propri studenti, altri stimoli
dovendo provenire dalle informazioni statistiche e amministrative
sulle singole scuole, che lo stesso INVALSI, anche d’intesa col
MIUR, sta provvedendo ad alimentare – riflettano sui processi
organizzativi e didattici in essere al proprio interno, per
verificarne l’adeguatezza al contesto entro cui operano e al
fine di migliorare gli esiti formativi, da intendere in senso ampio,
dei propri alunni. Certo, si parla di riflessione, ma riflessione
vuol dire condizionamento diretto. Ogni dubbio viene meno, le prove
Invalsi condizioneranno l'attività didattica ed anche la libertà
stessa d'insegnamento, ciò è un dato non contrastabile e di fatto.
Pre-Test
Come
prima cosa, all'interno del rapporto, è stato dedicato spazio, a ciò
che è stato sottovalutato e forse neanche conosciuto da molti, ai
così detti pre-test.
L'Invalsi
rende noto che il pre-test è stato svolto su alunni degli stessi
livelli scolari coinvolti nell’indagine principale. Questo
significa che agli studenti frequentanti, ad esempio, la classe II
della secondaria superiore, vengono somministrati gli stessi
fascicoli che, dopo le opportune verifiche e sulla base dell’analisi
dei risultati, sono stati somministrati a studenti che frequentavano
la classe II nel precedente anno scolastico. Il periodo scelto per
effettuare la prova sul campo è in linea di massima l’ultima parte
dell’anno, per garantire la maggior somiglianza del campione con
gli studenti che prendono parte alla rilevazione principale. Gli
studenti coinvolti nel pre-test sono stati, per tutti i livelli,
approssimativamente 11.000: circa 4.200 nella scuola primaria, 4.100
nella scuola secondaria di I grado e 2.450 nella secondaria di II
grado. Il numero di classi coinvolte è stato pari a 168 per la
primaria (84 classi II e 84 classi V), 162 classi per la secondaria
di I grado (81 classi prime e 81 classi terze) e 98 per la secondaria
di II grado, comprensive di tutte le varie tipologie di istituto
(Licei, Istituti Tecnici e Istituti Professionali).
La
cosa interessante, che ben conferma ciò che ho sempre sostenuto
ovvero che la somministrazione, tabulazione e correzione delle prove
Invalsi non è di competenza del personale scolastico e tanto meno
attività funzionale, è che le prove del pre-test sono state
somministrate da personale esterno alle scuole, debitamente
reclutato dall’INVALSI mediante selezione comparativa volta
a garantire il rispetto della procedura, la correttezza e
l’attendibilità delle somministrazioni. Le persone incaricate di
ricoprire il ruolo di somministratore sono scrupolosamente formate a
cura dell’Istituto stesso.
Invalsi
ed Università
Per
le scuole del II ciclo, l’ufficio statistico del MIUR sta iniziando
a restituire informazioni sulla eventuale performance universitaria
dei loro ex alunni. Più in generale, l’INVALSI restituirà
informazioni atte a comparare gli apprendimenti degli alunni di un
dato anno scolastico e quelli, relativi allo stesso grado scolastico,
di anni precedenti e si restituiranno informazioni sugli
apprendimenti pregressi – sì da poter stimare l’evoluzione nel
tempo degli apprendimenti, meglio approssimando il concetto di valore
aggiunto – nonché sulla successiva performance, in termini
di apprendimenti, dei propri ex alunni.
Si
giungerà alla costruzione di una ampia banca di item tra loro
confrontabili, a precisare i percorsi parzialmente adattivi della
prova stessa e le modalità di restituzione dei risultati che in
questo caso dovranno pervenire anche ai singoli studenti, sì da
renderli utilizzabili anche a fini di orientamento in tema di
successive scelte universitarie.
Si
ricorda infatti che, a regime, la collocazione temporale della prova
è nel gennaio-febbraio, in modo da poter eventualmente costituire
elemento utile da considerare nell’esame di Stato conclusivo del II
ciclo - una questione più complessiva che non spetta all’INVALSI
definire - e di fornire informazioni potenzialmente utili alle
Università e ai singoli studenti circa l’eventuale successivo
percorso di studi universitari di chi stia completando il II ciclo.
Soppressione
prova in V primaria e I secondaria ed Invalsi ad ottobre
Si
procederà ad una soppressione delle rilevazioni universali poste a
fine anno scolastico in V primaria e I secondaria di primo grado,
passando a una rilevazione, che si svolgerà per la prima volta
nell’ottobre 2014, collocata all’avvio della I secondaria di
primo grado. Tale rilevazione sarà mirata a fornire informazioni
sullo stato di partenza delle classi che prendano l’avvio nel
segmento secondario di primo grado e, allo stesso tempo, a misurare
il grado di conseguimento dei traguardi educativi di chi abbia
completato il percorso della scuola primaria - informazione che potrà
essere fornita alle scuole di provenienza di tali alunni. In tema di
nuove rilevazioni, va infine ricordato che l’INVALSI sta procedendo
nel processo di introduzione d’una prova universale in V superiore
Invalsi
al computer
Stante
l’obiettivo di pervenire a una prova che possa universalmente –
su poco meno di 500mila studenti del V anno di scuola secondaria
superiore – essere somministrata su computer, sta procedendo lo
sforzo di costruire una ampia banca di item da cui le prove di
ciascun singolo studente possano venire tratte. Tutti gli item in
questione, e gli aspetti pratici della loro somministrazione su
computer, verranno testati nel corso del prossimo anno scolastico,
verificandone l’intrinseca validità ed esaminandone la
comparabilità.
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