La
statistica ed i numeri parlano, anche se il periodo di riferimento è
il 2011, ma lo studio è stato pubblicato dall'Istat in questi giorni
e chiaramente molte situazioni sono variate in peggio nel corso del
tempo.
Per
l'Istat in 68 città il tasso di mortalità delle strade urbane
supera il valore medio nazionale e in 16 il valore è più che
doppio: tra queste ultime si contano oltre la metà dei capoluoghi
laziali e piemontesi, un terzo di quelli sardi e Catania.
Considerando invece le città di maggiore dimensione demografica,
Bari e Trieste registrano tassi di mortalità sulle strade urbane
inferiori alla media nazionale.
Questo
ovviamente non deve giustificare il comportamento tipico di una
moltitudine di automobilisti o motociclisti, che spesso confondono le
strade cittadine o la costiera, con manovre azzardate, per una sorta
di autodromo.
Trieste
è anche una delle città che ha i veicoli meno inquinanti, sia auto
che motocicli, e sembrerebbe avere, nonostante la crisi economica e
le risorse ridotte che hanno comportato, per esempio, lo stop dello
storico Tram di Opicina, uno dei migliori servizi pubblici italiani.
A
livello territoriale, sono più spesso soddisfatti i cittadini delle
regioni del Nord-est (in particolare quelli delle province autonome
di Trento e Bolzano e del Friuli-Venezia Giulia), e della Valle
d’Aosta; all’opposto, sono meno frequentemente soddisfatti i
residenti nelle regioni del Mezzogiorno.
Nonostante
l'offerta di trasporto pubblico urbano sia mediamente in calo tra i
comuni di maggiore dimensione demografica o centro di area
metropolitana un’elevata offerta caratterizza nel Centro-Nord le
città di Firenze (522,2 km per 100 km2), Trieste (416,6), Milano
(387,0) e Genova (313,5).
Anche
per la dotazione dei mezzi pubblici vede Trieste essere tra le prime
città italiane.
Milano
primeggia tra i comuni di maggiore dimensione con 21,9 veicoli ogni
10 mila abitanti, seguita da Cagliari (20,6), Torino (15,9), Firenze
(13,8) e Trieste (13,6).
Livelli
consistenti (superiore ai 4.000 posti-km per abitante) caratterizzano
anche Torino, Genova, Trieste, Firenze, Roma e Catania e Cagliari nel
Mezzogiorno per la copertura del territorio, ma nel 2011, periodo di
riferimento dello studio dell'Istat, che probabilmente su vari fronti
non corrisponde più alla situazione attuale, gli autobus dei comuni
capoluogo di provincia offrono, mediamente, 3.125 posti-km per
abitante (-5,4% sul 2010). I livelli più elevati si osservano a
Cagliari (7.259), Trieste (6.021), Venezia (5.993), Bergamo (5.938),
Siena (5.904) e Firenze (5.179),
Trieste
invece risulta essere una delle città peggiori nell’ambito delle
politiche volte a favorire l’intermodalità nella mobilità urbana
in merito alla disponibilità di parcheggi situati nei pressi dei
nodi di scambio con il trasporto pubblico (parcheggio di
corrispondenza o scambio).
Questo studio non ha affrontato la problematica del trasporto ferroviario, dei gironi dell'inferno che vivono ogni giorno i pendolari, un problema che merita una soluzione immediata perchè il diritto alla mobilità deve essere garantito a tutti anche in tempo di "crisi".
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