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Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Trenitalia da Fiume, Pola e Zara in Italia, ad un bilinguismo confusionale e Trieste non sarà Trst

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Vuoi viaggiare attraverso il tempo? La Storia d'Italia? Si parte. Sali sul treno di una storia che ti sorprenderà. Sei nato nel 1916 o nel 1990? Cambia poco. Potrai conoscere attraverso il sito di Trenitalia , quando ti registri, delle cose sorprendenti. Leggerai località che quando visiti non è difficile sentir dire da qualche italiano un tempo tutto questo era nostro. Certo, per un periodo storico inferiore all'età di Cristo. Senza quel fascismo che ha criminalizzato intere popolazioni solo per essere "slave" e se l'Italia si fosse comportata in modo umanamente diverso forse oggi si racconterebbe una storia ed una geografia politica diversa. Vedrai una provincia di Gorizia con centinaia di Comuni, come indicati in quell'applicazione, Fiume, Pola e Zara vengono indicate in Italia, mentre mancherà ad esempio la provincia di Lubiana, se il bilinguismo viene in parte rispettato, Gorizia sarà anche Gorica, Ronchi, Ronke, ad esempio, Trieste....no....

Il Binario 9 della stazione di Trieste

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Giunto alla stazione di Trieste centrale, leggi i cartelli che indicano i numeri dei binari. Sono nove. E decidi di recarti al binario numero nove, pur non sapendo se lì  puoi in effetti andare,  perché  dalla distanza sembra essere un binario "morto", ma non intravedendo alcun divieto, cammini lungo la linea gialla che traccia il confine tra l'arrivo o la partenza in questa città. Tra cespugli verdi ed alti noti un cippo. Ferrovieri caduti in guerra e sul lavoro. Un lungo elenco che inizia il giorno 8 marzo 1940 e termina il 15 aprile 1845, senza un vero ordine temporale, con alcuni nomi ed alcune date non facilmente leggibili a causa dell'inesorabile scorrere e correre del tempo. Pensi a quando la sicurezza sul lavoro era all'ordine del giorno dei media. Strage continua. Strage che continua. Nulla è mutato. Tutto è mutato. Caduti in guerra e sul lavoro. Guerra e lavoro. Morti. Nomi incisi, fiori spenti, silenzio e n...

Quel vuoto nella Stazione di Trieste centrale

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Le Stazioni dei treni sono il primo biglietto da visita per coloro che giungono in qualsiasi città dopo aver percorso chilometri e chilometri di sogni e speranze con il treno. A volte le attraverserai con sguardo fugace, a volte ti soffermerai per osservarle, ma sia esso passaggio fugace che lento, non potrai non sfiorare con lo sguardo quei locali chiusi e vuoti. Una sorta di effetto domino, uno dopo l'altro. La stazione di Trieste si presenta attualmente in condizioni di buona pulizia. Vi sono stati nel corso del tempo vari problemi, che hanno riguardato in particolar modo la vicenda dei così detti barboni o senza tetto, con il caso eclatante delle panchine rimosse durante la stagione invernale per lavori di straordinaria manutenzione che poi non si sono rilevati tali, oppure per le mille peripezie che devono affrontare i viaggiatori con i ritardi dei treni, le file alle macchinette, quasi tutte abilitate al pagamento esclusivo con carta di credito e così via disco...

Istat: le strade di Trieste sono quelle con il più basso tasso di mortalità, ok i servizi pubblici locali

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La statistica ed i numeri parlano, anche se il periodo di riferimento è il 2011, ma lo studio è stato pubblicato dall'Istat in questi giorni e chiaramente molte situazioni sono variate in peggio nel corso del tempo. Per l'Istat in 68 città il tasso di mortalità delle strade urbane supera il valore medio nazionale e in 16 il valore è più che doppio: tra queste ultime si contano oltre la metà dei capoluoghi laziali e piemontesi, un terzo di quelli sardi e Catania. Considerando invece le città di maggiore dimensione demografica, Bari e Trieste registrano tassi di mortalità sulle strade urbane inferiori alla media nazionale. Questo ovviamente non deve giustificare il comportamento tipico di una moltitudine di automobilisti o motociclisti, che spesso confondono le strade cittadine o la costiera, con manovre azzardate, per una sorta di autodromo. Trieste è anche una delle città che ha i veicoli meno inquinanti, sia auto che motocicli, e sembrerebbe avere, nonosta...

Sui treni è vietata la sigaretta elettronica

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“Da oggi con la sigaretta elettronica puoi fumare in qualsiasi luogo( in treno richiamato successivamente) ,poiché il fumo in uscita è caratterizzato esclusivamente da vapore acqueo!” Questo quanto si legge per esempio in uno dei maggiori siti che pubblicizzano il prodotto dell'anno. La sigaretta elettronica. Vaporizzatore o cartomizzatore, batteria elettrica e la sigaretta, del futuro è tua. Certo sono partite alcune inchieste in merito per esempio con riferimento al caso di una batteria esplosa, altre valutazioni sono in itinere sulla  pericolosità presunta del prodotto. Ma viaggiando sulla linea Trieste Venezia ecco ascoltare all'improvviso il messaggio automatico che in sostanza dice che sul treno è vietato fumare la sigaretta elettronica, messaggio che verrà ribadito anche in lingua inglese. Ed ecco anche i commenti “stupiti” di molti passeggeri, che erano convinti di poter fumare la sigaretta elettronica anche sul treno. E' in corso una battagl...

Trieste: Tra il Silos e largo Santos una “discarica” a cielo aperto

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Non servono poemi, né trattati per denunciare il degrado. Poche righe di rabbia e qualche foto che immortala l'indecenza sono più che sufficienti. Tra il Silos di Trieste e largo Santos una zona contigua a piazza della Libertà, a pochi passi dalla Sala Tripcovich, confinante con l'immensa area degradata del Porto Vecchio esiste una situazione a dir poco indecente ed il tutto a pochi minuti dal centro cittadino. Superato l'ingresso di Largo Santos, accessibile oggi a tutti visto che i cancelli sono aperti, lì ove è stata recentemente ospitata la giostra, intravederai sulla sinistra una fila di carrelli della spesa abbandonati, due copertoni d'auto, che fanno concorrenza ai copertoni dei mezzi pesanti abbandonati anche nell'area del porto vecchio, un televisore totalmente avvolto dalla ruggine.                              ...

Stazione di RomaTiburtina, continua il deserto (foto)

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Siamo a febbraio 2013 e la stazione Tiburtina di Roma, dopo l'inaugurazione avvenuta a novembre del 2011, continua ed essere deserta. Pochi passeggeri in transito, eppure erano previsti 140 mila frequentatori, ma ad oggi neanche l'ombra. E' una struttura immensa, ma reca grande stupore notare il vuoto regnante sovrano. Il piazzale aperto della stazione è precario. Infatti, camminando sulla nuova pavimentazione, più di una volta sentirai l'instabilità della stessa. Noterai una porta con un provvedimento dell'autorità giudiziaria che ha disposto il sequestro di un locale. Ma soprattutto che la quasi totalità delle stanze della stazione sono semplicemente chiuse e vuote. Scale mobili vuote, corridoi vuoti, locali vuoti. Il deserto della Stazione Tiburtina. Alcune zone della stessa sono ancora inagibili, infatti, più di una volta, ti capiterà di notare luoghi transennati. «L'Italia è in grado di dare all'Europa la «prova delle sue ...