pubblicato su
bora.la
Questo mio intervento deve indurre alla
riflessione sul diritto, sulla consuetudine, sul patto sociale non
scritto ma vigente, sul diritto in movimento che si adegua a
situazioni di fatto od economiche, piccole cose ma determinanti, nella vita
ordinaria di chi vive la città e di come tale patto possa mutare, per ragioni di cassa in tempo di "crisi".
Era il lontano 1865 quando furono
introdotte le prime regolamentazioni sulla velocità e il corretto
comportamento per i conducenti dei veicoli a trazione animale, poi
nel corso del tempo la parte da leone la farà il Testo Unico sulla
circolazione stradale, approvato con il d.P.R. nº 393, del 1959 e
successivamente da quello che sarà l'attuale codice della strada,
introdotto nel 1992, con tutte le modifiche avvenute nel corso del
tempo.
A Trieste esiste un problema serio, che
comporta vari disagi e stress ma anche situazioni di mera
inciviltà.
Vi è una presenza spropositata di
automobili e motorini, pochi parcheggi, che vengono costruiti in ogni
buco e spazio possibile della città.
I motivi sono riconducibili a varie
ragioni, pianificazione errata a livello urbanistico della città,
pensata, per come strutturata oggi, più che per favorire la mobilità
pubblica e pedonale o ciclabile, per sostenere la mobilità privata e
delle automobili.
Vedi per esempio il caso delle Rive
triestine.
Avrai zone ove si tollera il parcheggio
non corretto per anni e poi quando verrà ultimato il parcheggio
privato, ecco partire multe a raffica, questo il caso per esempio di
quello che è accaduto nella Piazzetta di Santa Lucia. Coincidenze,
già.
Ma l'auto di norma la si utilizza per
ogni esigenza, anche minimale, e si pretende di avere il parcheggio
sotto casa, o sotto il luogo ove ci si deve recare. Abitudini di comodità nella vita di città.
Quando sposterai la tua auto per motivi
vari ecco che controllerai il tuo orologio ogni dieci minuti perché
se non rincaserai entro una certa ora rischierai di effettuare
diecimila girotondi per la città, oppure quando deciderai, per stress e pseudo-comodità, di parcheggiare in modo non corretto, nelle ore serali, metterai la sveglia all'alba per spostare il tuo mezzo di trasporto per non rischiare quella multa che nelle ore diurne certamente sarà una certezza.
Già, sarà proprio nelle ore notturne che ti capiterà di
vedere di tutto e di più ed in particolar modo noterai l'esistenza di
una sorta di tregua sociale, ma ai danni di chi si sposterà a piedi,
certo nella notte,si dirà, Trieste vive una sorta di coprifuoco.
Marciapiedi trasformati in parcheggi,
cosa che a dire il vero accade a volte anche nelle ore diurne, strade chiuse
dalle auto, piazze trasformate in parcheggi, doppia fila.
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auto su marciapiede |
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auto su marciapiede |
Una sospensione del codice della
strada che non è detto sia destinata a perdurare.
Per esempio a
Parma , per ragioni di cassa, sono state elevate decine e decine di multe in poco più di un’ora intorno alle 23 del 25 gennaio 2013 da parte dei vigili urbani in quelle strade
caratterizzate da una sosta selvaggia, con automobili lasciate un po’
ovunque: in doppia e tripla fila, sull’isola spartitraffico e sul
marciapiede.
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doppia fila a Roiano maggio 2013 |
A Trieste intanto i parcheggi continuano ad
essere un business per questa città, palazzi trasformati in
parcheggi, ex botteghe trasformate in parcheggi, che troveranno
affermazione anche a pochi passi dal teatro romano, zona che dovrebbe
essere immune da ogni intervento urbanistico, ma così non è.
Il problema è destinato ad
ingigantirsi con la crisi esistente. Autobus tagliati, treni non
sufficienti, e piste ciclabili quasi inesistenti, certamente non aiutano una mobilità diversa. E' anche
vero che da un lato si utilizzerà di meno l'auto, sia per il costo
della benzina, che per il costo di mantenimento della stessa, molti
probabilmente avranno anche consegnato la targa e demolito il proprio
mezzo di trasporto per la crisi, altri lo faranno a breve, ma ad
oggi, almeno per quello che si nota quotidianamente in giro, si
parlerà di casi irrisori che certamente non sono paragonabili alla crisi energetica del 1973 ed al relativo boom delle biciclette, poiché parcheggiare a Trieste è davvero ardua impresa, impresa che comporterà anche qualche piccolo
incidente, qualche "botta", qualche vai a quel paese...
Il dilemma è, arriveranno anche a Trieste, per ragioni di cassa, le multe in ore notturne?
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