Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...
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Bologna, un regolamento fuorviante e gli scontri con la Polizia
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Quello che è accaduto a
Bologna il 27 maggio riporta indietro con la mente alla fuga della
Polizia di settembre 1994 a Milano.
Si urla assemblea,
centinaia di studenti vogliono l'assemblea in Piazza Verdi, da anni
simbolo di restrizioni, conflitti e conquiste.
Ma qualcosa è mutato.
Non si subisce più la
solita carica, questa volta si reagisce e si spinge e respinge.
Un cordone compatto che
dopo qualche attimo di silenzio e con una determinazione che in
Italia non siamo più abituati a vedere, reagisce e si respingono le
forze dell'Ordine ai margini di Piazza Verdi.
E' stata probabilmente
sottovalutata la determinazione di chi manifestava, certamente non
mancheranno le reazioni da parte dello Stato.
Qualche giorno prima le
forze dell'Ordine hanno cercato di portar via le casse e gli
altoparlanti dei manifestanti sempre nella zona universitaria, anche
in quella occasione cariche e scontri.
Il CUA chiama per il 27
maggio l'assemblea pubblica in risposta a quell'azione.
Un regolamento comunale
vieterebbe l'utilizzo di strumenti di amplificazione in quella zona.
E qui nasce il problema.
Chi ha realmente
provocato le tensioni?
Quando si governa una
città, come Bologna poi, quando si attuano decisioni che andranno ad
incidere sulla vita di chi ogni giorno vive certi spazi, democrazia
vorrebbe la realizzazione di un processo di consultazione vincolante
e partecipato.
Ma così non è stato.
Piazza Verdi è il cuore
pulsante dell'Università di Bologna. L'equilibrio tra le necessità
di chi vive in quella zona e chi frequenta quotidianamente quell'area
può essere trovato, nel reciproco rispetto.
Ma quando un regolamento
comunale colpisce volutamente o meno anche il modo in cui si è
esercitato il diritto di assemblea per anni vuol dire che qualcosa si
è rotto.
Il silenzio imposto del
megafono, il silenzio delle casse, non è passato inosservato.
E poi mi domando per
quale motivo devono essere chiamate le forze dell'Ordine dell'Ordine
ad imporre il rispetto di regolamenti comunali?
Violenza repressiva
chiama violenza difensiva.
Non puntate il dito su
chi ha reagito, puntatelo su chi ha provocato queste reazioni
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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