A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Ti fermi per 60 secondi davanti al Palazzo delle Istituzioni? Scatta l'allarme, succede a Bergamo




A Bergamo è stato introdotto un sistema di videosorveglianza che è composto da 10 telecamere, con inquadratura fissa, che azionano un allarme, a seguito della rilevazione dell' impegno prolungato dell'area virtuale contrassegnata da un'immaginaria linea di interdizione". In particolare, il sistema si attiva in caso di impegno e permanenza prolungata da parte di un soggetto, per oltre 30 secondi, nell'area adiacente i siti monumentali, e per oltre 60 secondi, per quella in prossimità delle sedi istituzionali.
L'allarme, di tipo ottico/acustico, si manifesta sul monitor della postazione di controllo, richiamando, con un'allerta immediata, l'attenzione dell'operatore di polizia locale addetto alla centrale operativa per il quale si rendono visibili le informazioni dettagliate dell'evento. In tali ipotesi, le immagini rilevate, che riguardano una "superficie congrua, (…) strettamente necessaria all'efficacia del sistema", vengono registrate.. ed il Garante per la Privacy con il provvedimento n. 136 del 21 marzo 2013 afferma che "Tale sistema di videosorveglianza, sulla base degli elementi acquisiti in atti, non comporta, in concreto, un pregiudizio rilevante per l'interessato, idoneo a determinare effetti particolarmente invasivi sulla sua sfera di autodeterminazione e, più in generale, sui suoi diritti e libertà fondamentali."
Anzi, specifica che le caratteristiche del sistema in esame nel rilevare la presenza prolungata dell'interessato nell'area adiacente determinati siti monumentali e sedi istituzionali puntualmente segnalati, producono l'effetto esclusivo di richiamare l'attenzione dell'operatore di polizia locale addetto alla centrale operativa, al fine di favorirne un eventuale tempestivo intervento.
Dalla documentazione trasmessa in atti, non risulta che il sistema attivi ulteriori funzionalità, anche eventualmente legate al comportamento dell'interessato ripreso, quali, ad esempio, la capacità di rilevare i percorsi, l'analisi audio, la geolocalizzazione o il riconoscimento tramite incrocio con ulteriori specifici dati personali o confronto con una campionatura precostituita Ed allora legittima tale sistema di controllo anche perchè, come sottolineato dal Garante, la dichiarata inadeguatezza delle misure di controllo alternative determinata dall'esiguità del personale impiegabile, giustifica in sostanza il trattamento dei dati personali che il Comune di Bergamo intende effettuare per le predette finalità di sicurezza urbana tramite il sistema di videosorveglianza in questione nei termini e con le modalità sopra descritte. L'unica prescrizione che viene invocata è quella di avvisare i cittadini della presenza di questo innovativo strumento di controllo. 
 Le telecamere sostituiscono da un lato gli operatori addetti al controllo del così detto ordine pubblico e dall'altro controllano ogni respiro dell'individuo. Certo, se ti fermerai 59 secondi davanti ad un Palazzo delle Istituzioni non scatterà alcun allarme, ma al sessantesimo secondo... così come se ti fermerai davanti ad un monumento per 29 secondi non scatterà alcun allarme ma al trentesimo secondo... D'altronde le azioni di vandalismo sono da contrastare, certamente e ci mancherebbe altro, ma quanto è tollerabile un sistema di controllo così invasivo ed estendibile anche ad azioni e gesti di non vandalismo? Che il Garante della Privacy ha anche legittimato?



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