Internet
è ancora una volta la risorsa più importante per conoscere quello
di cui i politici non parlano in televisione, visto che nelle piazze,
salvo rari casi, per ragioni varie, non si presentano più.
L'argomento
ridondante prevalente nella comunicazione elettorale è focalizzato
sulle liste, sulle tasse, sulle responsabilità politiche, ma nulla o
quasi nulla sulle varie questioni che vanno dal lavoro alla
sicurezza, dai diritti civili all'immigrazione, dalla scuola alla
ricerca.
Mi
soffermerò sui programmi delle principali forze politiche in campo,
Pd, Pdl, M5S, Rc, Agenda Monti.
E'
singolare notare come tra le Tag più ricercate nel Pd vi sia proprio
la parola scuola, il cui programma è in sostanza quello della
Proposta approvata dall'Assemblea nazionale Varese 2010 con rinvio ad
alcuni documenti, come quello sulla valutazione, su cui ritornerò a
breve, mentre in altri casi non sono visibili le Tag ed in altri casi
ancora come quello di Rivoluzione civile tra le varie Tag non esiste
la parola scuola.
Ad
oggi Rivoluzione Civile ed Agenda Monti non hanno un programma
specifico sulla scuola, ma hanno aperto un dibattito ma
dall'orientamento chiaro. Il Pdl ha un programma sintetico che si
pone in continuità con gli ultimi interventi attuati in tema di
scuola. Il Movimento a cinque stelle lo sta definendo.
Insomma
a poche settimane dal voto, salvo quello del Pd e PDL, non emerge
ancora un programma certo sulla scuola e questo vorrà pur
significare qualcosa.
Veniamo
al dunque della questione autonomia e valutazione come espressa nei
vari programmi elettorali o intenzioni di governo desumibili anche dalle
dichiarazioni rilasciate alla stampa.
Autonomia
Pdl
ed Agenda Monti sembrano essere a favore di una vera e propria
Autonomia delle scuole nella scelta degli insegnanti, negli organici
e nella gestione efficiente dell’offerta scolastica e formativa .
Nello spazio dibattito dell'Agenda Monti, ove vengono pubblicati gli
interventi di cui si condivide l'oggetto, si sottolinea che occorre
rendere libero il Dirigente Scolastico di scegliere i suoi insegnanti
e la formazione loro necessaria, i criteri di selezione dei
potenziali candidati e dei vari percorsi formativi, certo che le
scelte strategiche saranno misurate in modo oggettivo e che da esse
dipenderà il successo della scuola e le risorse che le saranno
assegnate.
Si
propone, nel dibattito dell'Agenda Monti, in sostanza il modello
Vales di valutazione delle scuole, che prevede l'inseguimento
dello studente anche dopo gli studi scolastici. Si legge infatti che
occorre valutare la scuola misurando le opportunità che i
suoi diplomati sono riusciti a cogliere, sia in termini di carriera
professionale che in termini di carriera scolastica. Magari tenendo
traccia dei vari percorsi individuali con questionari a distanza di
anni dal diploma.
Oppure
che la scuola potrebbe inoltre essere valutata sulla base di altri
parametri legati alla professionalità del suo corpo insegnante
(esperienza internazionale, curriculum scolastico e personale, etc)
sulla base dell'offerta formativa, delle strutture messe a
disposizione etc.
IlPd in tema di autonomia esalta in particolar modo il ruolo che la
scuola deve avere con le autonomie locali, è contrario alla chiamata
diretta dei Docenti da parte della Dirigenza Scolastica ma propone
di assegnare un organico funzionale che includa, anche per reti di
scuole, personale stabile per le supplenze brevi e professionalità
specializzate a supporto dei ragazzi con bisogni speciali (autismo,
dislessia, discalculia).
Il
Movimento a cinque stelle della Sicilia ha invece approfondito la
questione scuola proponendo un programma che dovrà essere sottoposto
a valutazione dagli aderenti al movimento nazionale considerato. In
tema di autonomia si sottolinea : Riconoscimento
dello
status di
scuola di eccellenza
con
relativi
supporti per
favorire i
talenti. (più
laboratori, personale specializzato, scambi con altri studenti nel
mondo, stage, ecc...); Facoltà
nell'ambito dell'autonomia
scolastica
ad aumentare
le ore
settimanali
del P.O.F. fino
a 45
(es. orario 8-17 per 5 giorni settimanali) con l'obligo
del MIUR
di fornire
il personale.
(in modo
da avere le scuole aperte anche di pomeriggio o sera offrendo corsi,
laboratori, stage ecc...)
Valutazione
delle scuole meritocrazia e valorizzazione
Tutti
i programmi delle principali forze politiche che ho elencato,
affrontano o toccano il tema della meritocrazia e/o della
valutazione e valorizzazione.
RivoluzioneCivile afferma( ad oggi è l'unica affermazione in tema di scuola) di
volere una
scuola pubblica che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con
l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al
potere economico dei privati
Il
PDL propone la Valutazione
di scuole, docenti e università al fine di favorire la meritocrazia.
Il
Movimento a Cinque Stelle parla di una Valutazione
dei docenti ma universitari da parte degli studenti mentre quello
siciliano, nelle sue proposte da far votare agli aderenti del
movimento a cinque stelle propongono la Valorizzazione
del
percorso
didattico,
educativo
e
professionale
del
personale
la Sburocratizzazione
della
funzione
docente.Corsi
di aggiornamento
obbligatori (didattica,
pedagogia, informatica, inglese,).Valutazione
dell'efficacia
dell'azione formativa del docente
per
valorizzare il
merito.
Per
Mario
Monti
si deve risalire alle sue dichiarazioni passate ove faceva
riferimento all'urgenza di
rafforzare il sistema nazionale di valutazione delle scuole e di
modificare le modalità di reclutamento e carriera dei docenti, in
assenza dei quali è difficile puntare a un miglioramento della
qualità dell'insegnamento.
Il
Pd, che probabilmente salvo mutamenti imprevisti, vincerà le
elezioni politiche, dedica uno specifico documento al tema della
valutazione divisa in quattro punti.
1)"La
principale valutazione da mettere in campo è rivolta al sistema
scolastico italiano nel suo complesso a partire dal governo nazionale
(ruolo del Ministero in primis), dai risultati generali ottenuti e
dall’uso generale delle risorse: se cioè sono adeguate ed
equamente distribuite. Sotto la lente della valutazione vanno quindi
anche le agenzie nazionali come Invalsi e Ansas".
2) "Il
secondo grande filone della valutazione è quello delle singole
autonomie scolastiche e delle loro reti di servizio: valutarle
significa riconoscere la loro importanza istituzionale. Per
questa valutazione, cui (nell’arco di un triennio o un quinquennio)
dovrebbe aver diritto ogni scuola, va previsto e opportunamente
formato un corpo di ispettori della
Repubblica* che, coadiuvati da un team,
svolgono, contestualmente alla valutazione, un ruolo di consulenza,
assistenza e supporto".
3) "La
terza valutazione è quella degli esiti scolastici a supporto della
dirigenza e della crescita professionale
dei docenti e di tutta la comunità questo tipo
di valutazione si occupa oggi l’Invalsi*,
che per essere autorevole dovrebbe diventare un istituto autonomo dal
Ministero e dotato di risorse certe ed adeguato personale per i
propri compiti istituzionali; in tale scenario, oltre che
all’apprendimento, essi potrebbero estendersi a quelli di una
specie di “ISTAT della scuola” con il compito, ad esempio, di
raccogliere dati demografici e produrre attendibili previsioni del
fabbisogno degli anni successivi, oggi svolto da società private".
4)
"La quarta valutazione è legata ad un sistema di incentivazione e
promozione della crescita professionale del personale docente e
dirigente della scuola".
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