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La Corte Costituzionale doveva
pronunciarsi a breve sul ricorso di ben otto Regioni italiane che
contestavano la legittimità costituzionale del decreto Salva Italia
sulle disposizioni relative al destino, scritto, delle Province.
Una pronuncia che è stata rinviata probabilmente per la complessità
della materia e per il carattere strettamente politico della stessa.
Ma le province non ci stanno.
Gestiscono oltre 5000 edifici
scolastici, più di 115 mila classi, hanno la responsabilità della
tutela dell'integrità psicofisica di oltre due milione di studenti e
migliaia di lavoratori, e minacciano, a causa dei tagli come imposti
dal Governo centrale, la chiusura anticipata delle scuole a causa
della impossibilità di pagare il costo del riscaldamento.
Scuole insicure, scuole precarie, e
come sempre chi paga e rischierà di pagare il tutto è la comunità
scolastica.
Il diritto allo studio è un diritto
relativo e non assoluto e ciò trova conferma nell'iniziativa
proposta dalle province italiane.
Buona parte delle scuole italiane
sarebbero a rischio di chiusura per la violazione della normativa in
essere in tema di sicurezza dell'edilizia scolastica, ma nonostante
tutto, con proroghe ed atti di burocrazia, si continua ad andare
avanti, sino alla realizzazione di quella tragedia prevedibile ed
evitabile, che mi auguro non accadrà mai, ma se troverà luogo, le lacrime
della demagogia non saranno ammesse.
Studiare e lavorare al freddo è una
situazione a dir poco surreale, spesso realtà in vari casi che
difficilmente diventano notizia.
Si continua ad attaccare, con
ritorsioni o direttamente, sempre il settore dell'istruzione.
E' in atto un processo di distruzione
pubblica.
L'intervento dei privati a questo punto
rischierà di essere inevitabile, probabilmente è quello che il
sistema vuole ed impone con i soliti e noti tagli al settore
dell'istruzione.
Diciamo una volte per tutte basta a
questo modo di fare politica, di gestire la cosa pubblica ed il bene
comune, che giorno dopo giorno, diviene sempre più comune per le
operazioni indegne che lo riguardano e meno comune come bene della
collettività.
Lavorare e studiare al freddo non si
può, lavorare e studiare in scuole insicure non si può.
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