Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

E' in arrivo la legge sull'utilizzo del corpo post mortem




Che fare del proprio corpo dopo la morte?
Un problema etico complesso specialmente in una società, quale quella italiana, governata dai precetti antiquati del cattolicesimo.
Un problema etico e sociale che dovrebbe essere caratterizzato dal dibattito e dalla discussione e confronto, un problema che troverà la sua soluzione in una legge in arrivo, avvolta dal velo del silenzio.

Con otto articoli, il progetto di legge unificato (A.C. 746 ed abb.) colma il vuoto normativo in tema di donazione del corpo post mortem.
Tra i motivi che hanno determinato questa scelta ne emergono specialmente due, ovvero le lamentele manifestate più volte dagli studenti di medicina italiani ai quali manca un’effettiva possibilità di approfondire le proprie conoscenze anatomiche e dalla mancata possibilità al cittadino di donare il proprio corpo affinché possa essere utilizzato per fini di alto valore etico e umano, quali lo studio, appunto, e la ricerca scientifica.

All'interno di questo testo, di cui a livello mediatico ed informativo non è stata spesa una sola riga od una sola parola, si evidenzia che l’utilizzo del corpo umano e dei tessuti post mortem avviene mediante una dichiarazione di utilizzo del corpo post mortem redatta nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata.

Una copia di tale dichiarazione dovrà essere consegnata al centro di riferimento competente per territorio o all’azienda sanitaria di appartenenza, cui spetta comunque l’obbligo di consegnarla
al suddetto centro di riferimento.

E' importante rilevare che gli oneri per il trasporto della salma dal momento del decesso fino alla sua restituzione, le spese relative alla tumulazione, nonché le spese per l’eventuale cremazione, sono a carico delle istituzioni in cui hanno sede i centri che l’hanno presa in consegna, ma specialmente che l’utilizzo del corpo umano e dei tessuti post mortem non può avere fini di lucro.

Forse il silenzio che governa la navigazione di questa legge, giunta al porto dell'approvazione, non è casuale. Ma se i precetti del disposto normativo verranno rispettati, dalla sua entrata in vigore, vi dovranno essere delle campagne informative mirate e specifiche ed ovviamente l'oceano delle polemiche non tarderà ad arrivare.

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