Finalmente.
Dopo una lunga e faticosa
ricerca, durata varie ore, posso scrivere e comunicare alla società
le mie impressioni in tempo reale su Budapest o meglio quella che io
ora chiamerò Las Budapest .
Cosa ho cercato ?
Un semplice adattatore a
tre uscite , perché qui a Budapest non esistono prese a tre uscite
ma solo a due uscite e non lo sapevo mica. E visto che mi son portato
dietro il Pc , rischiando con i voli low cost di non superare, per il
peso, il check in gratuito dei bagagli a mano, sarebbe stata proprio
una bella beffa.
Gira e gira ed alla fine
alla modica, modica per dire, cifre di 2999,00 fiorini ( circa 12
euro) eccolo qui l'attrezzo che consentirà al mio Pc di
tastierizzare il Benvenuto a Las Budapest.
Partito dall'aeroporto di
Treviso con una compagnia Low cost, in neanche due ore di volo
giungi nella terra d'Ungheria.
Ti accoglierà in questo
agosto estivo un caldo a dir poco infernale.
Caldo.
Uscito dall'Aeroporto
di Budapest-Ferihegy prima ancora di comprendere che ti trovi a
pochi chilometri dalla città dalle 23 circoscrizioni, verrai travolto dai tassisti.
Fuggi qui fuggi lì e vai
alla ricerca della macchinetta che ti consentirà di acquistare il
biglietto per utilizzare i mezzi pubblici.
Piccolo problema la
macchinetta, la prima che incontrerai all'uscita dell'aeroporto, non
funziona.
Ed ecco la seconda carica
dei tassisti.
Che fare?
Segui la massa
occidentale, cosa che farai sino alla stazione della metropolitana.
Pochi metri ed alla
fermata della linea 200E che ti condurrà sino alla fermata della
metropolitana che a sua volta ti condurrà nel centro di Budapest,
potrai comprare l'atteso biglietto.
Strade di periferia
spaziose, auto che corrono a velocità a dir poco sostenuta o meglio
senza alcun limite e non a caso qui vicino sorge l'autodromo, ed in
circa venti minuti eccoti arrivato alla stazione della metropolitana
, la più antica dell'intera Europa .
Beh, antica a parole e
nella memoria storica, perché in realtà la struttura che ospita la
metropolitana con le sue diverse linee è moderna.
Vedrai strutture tipiche
dell'epoca post moderna riflettere, con i suoi imponenti e massicci
vetri, quello scorrere senza freno alcuno del tempo che a Budapest
difficilmente riuscirai a controllare.
Invece i mezzi della
metropolitana, saranno vecchi ma tipici, non sarà raro vedere il
macchinista della metro condurre il mezzo possente e veloce con lo
sportello di lato aperto per rinfrescar, in questo clima a dir poco
estivo, la cabina di guida.
E' impressionante vedere
scorrere ad una velocità sostenuta dal ritmo meccanico
dell'automatismo sociale le scale mobili della metropolitana, che
devono affrontare salite o discese con pendenze incredibili.
Budapest.
Noterai vecchie cabine
telefoniche immortalare la voce di un passato probabilmente relegato
nell'oblio della storia,
vedrai le strade pulite e
ricche di fiori, vecchie ma ancora funzionanti cassette della posta e
mezzi per pulire le strade, vedrai la gente correre e camminare con
passi così accelerati che ti sembra quasi di vivere uno stato
permanente di maratona ungherese
per poi effettuare una
sosta in quel luogo ove il tempo prima o poi lo accoglierai con
sentimenti contrastanti, o per un semplice addio o per un semplice
abbraccio di benvenuto, la stazione dei treni e Budapest ne offre ben tre .
Palazzi e chiese
impetuose in città non mancheranno, ma la cosa che mi sorprenderà
di più sarà il fatto che a Budapest toccherai con mano
l'accanimento vivo e vegeto del capitalismo.
Pubblicità della Coca
cola ovunque, Mcdonald's ovunque, Lavazza ovunque.
Ad un certo punto
penserai che questa città sia proprio in mano alla coca cola.
Una sorta di Coca cola no
stop...
Mai vista tanta
pubblicità della coca cola in una sola città.
E nello stesso tempo reca
impressione vedere come quasi tutti i bar ove è possibile
sorseggiare un caffè, e non sono molti, questi abbiano solo caffè
Lavazza ed anche costoso.
Ma il peggio del peggio è
dato da quello che noterai nelle vie centrali nelle ore serali.
Hotel lussuosi, luci
natalizie “estive” ovunque, prostitute con tanto di matrone non
invadenti anche, ma così è, ponti illuminati, barche illuminate,
osserverai tv e monitor dell'ultima generazione invadere l'area
esterna i locali tutti uguali ed omologati del centro di Budapest ,
vetrine dei negozi illuminate e con pubblicità in movimento senza
soluzione di continuità.
Casinò concentrati in un
piccolo spazio tra hotel di lusso e quella piazza Roosevelt che
ricorda al turista straniero ma probabilmente anche al cittadino
ungherese che Budapest è una città americanizzata.
Perché questo è quello
che accade a Budapest.
Una città stravolta ed
aggredita dal capitalismo e dalla globalizzazione, quasi come senso
di vendetta per quello che è stato il così detto comunismo o per
annientare ogni traccia del comunismo, ma solo l'ennesima
strumentalizzazione di una idea per altri fini.
Già, il capitalismo
formale e concreto ha invaso strade e quartieri, palazzi e spazi,
per imporre la propria fisionomia in una delle prime città sfuggite
a quel comunismo che in realtà mai comunismo vero è stato.
Ti capiterà, a proposito
di comunismo, oltre che vedere magliette che ricordano proprio cosa è
oggi Budapest, tipo Mc Lenin's, od il noto parco delle statue park ,
un monumento che ricorda il comunismo in Ungheria a pochi passi
dalla super mega blindata ambasciata americana .
Noi siamo qui a
vigilare è il sussurro di quella voce che si confonderà con la
brezza del vento ondeggiante sulle rive del Danubio nascente dal
potere di chi avrebbe imposto l'ordine della civiltà americana in un
Paese che ha smarrito o rischia di smarrire la propria identità
sociale e culturale.
Budapest è una città
dal doppio volto, quel volto che è ben rappresentato dai suoi
numerosi sottopassaggi colmi di vita nel corso della mattinata e di
indifferenza nella nottata.
In quei sottopassaggi
vedrai la notte dormire le persone senza fissa dimora, ed il giorno
molte di queste essere trasformate in uomini o donne sandwich.
Una mia prospettiva di
vita , che mi ha conferito la sensazione di trovarmi nel bel centro
di gravità, transitorio mi auguro, di una città americana e non
certamente dell'Europa dell'est.
Dunque, Benvenuti a Las
Budapest
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