Il
Consiglio dei Ministri numero 38 passerà alla storia come un
Consiglio dei Ministri che con comunicati stampa addirittura bis, ha
realizzato una riforma strutturale dello Stato semplicemente perché
ciò veniva richiesto dagli investitori internazionali.
Ovvero
questo Consiglio dei Ministri segna il formale passaggio della
consegna della sovranità del nostro Paese al mercato.
Perché
dico ciò?
Semplicemente
perché ciò viene espressamente, quasi come una sorta di linguaggio
in codice, scritto nella relazione di accompagnamento della spending
review .
La
riduzione della spesa non incide in alcun modo sulla quantità di
servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni a favore dei
cittadini ma mira a migliorarne la qualità e l’efficienza.
Stimola, così, la crescita e la competitività del Paese, in linea
con le best practices europee e con le
sollecitazioni degli investitori internazionali
Queste poche righe
dovrebbero sollevare le masse, l'opinione pubblica, dovrebbero creare
tanta viva indignazione e reazione.
Altra
cosa che deve essere detta è che i motivi che hanno dettato questa
disposizione normativa, sono:
1) l'
evitare l’aumento di due punti
percentuali dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per il
primo semestre del 2013.
2) Estendere
la clausola di salvaguardia in materia pensionistica prevista dal
decreto legge “Salva Italia” ad altri 55.000 soggetti, anche se
maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento successivamente
al 31 dicembre 2011. Complessivamente, l’importo a favore dei
lavoratori “salvaguardati”
è di 1,2 miliardi ( a partire dal 2014).
Ovvero
questa norma è determinata in via formale dall'errore del governo
per la questione degli esodati, che vengono ora chiamati
salvaguardati, è determinata dal ricatto aumento dell'Iva voluto
sempre dal governo.
Detto
in breve loro determinano le cause a cui poi devono rimediare.
Sembra
un gioco, un gioco che in realtà manifesterà i suoi nefasti effetti
verso tutte quelle persone che perderanno il lavoro, verso chi vedrà
incrementare i propri carichi di lavoro per fare fronte ai tagli
degli organinici, per non parlare della privatizzazione del pubblico
impiego e del patrimonio pubblico sia come concetto giuridico che economico che troverà piena
realizzazione.
Ma
la tragedia nella tragedia è data dal fatto che il Governo rivendica
che ben 135.000 italiani
hanno contribuito alla realizzazione di questa spending review.
Riporto
integralmente quanto scritto dal Governo:
Un
valido supporto è giunto infine dagli oltre 135.000 messaggi di
cittadini che hanno aderito alla consultazione pubblica sulla
spending review, segnalando al Governo sprechi e inefficienze.
Singoli cittadini e associazioni hanno scritto individuando, in modo
puntuale ed esaustivo, i disservizi nell’azione delle pubbliche
amministrazioni. Nella distribuzione geografica – che vede un
sostanziale equilibrio tra Nord e Sud – il primato per numero di
segnalazioni spetta a Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Campania e
Sicilia. Amministrazioni territoriali (37% del totale), spese
sanitarie (14% delle segnalazioni), acquisti di beni pubblici (8%),
personale (7%), efficienza energetica (6%): sono questi i temi delle
segnalazioni che hanno contribuito a orientare l’azione di
ricognizione del Commissario e dei Ministeri. Tra le iniziative
segnalate più
frequentemente
come esempi di buone prassi spiccano “Cielobuio” (che propone una
riduzione dei tempi e dei punti di illuminazione negli edifici
pubblici), l’esternalizzazione del trasporto pubblico locale (già
sperimentata con successo da alcune amministrazioni locali) e la
riduzione del parco auto (con oltre il 20% della segnalazioni)
ricorrendo a soluzioni alternative come il car sharing o il car
pooling.
Beh
siam proprio bravi a buttarci la zappa sui piedi!
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