Tutte le
profezie più nefaste oggi trovano affermazione.
Annullamento
dei diritti dei lavoratori, svendita dei beni comuni, speculazioni edilizie e
finanziarie, ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.
Poche battute
per descrivere alcuni effetti voluti della crisi, crisi ove alcuni soggetti inevitabilmente
sazieranno la propria fame con la svendita dei beni comuni o la dismissione dei
beni pubblici.
Trieste ultimamente
soffre una grave incuria, dal Molo Audace che continua a rimanere offeso e
leso, dal Canal grande che continua a rimaner sporco, dalle strade sempre più
sporche . Le risposte che spesso vengono conferite sono univoche: mancanza di fondi.
Ed ecco allora
che vedrai i privati pulire Piazza Hortis ma al prezzo della diffusione di
pannelli fissi pubblicitari, ciò perché non si è in grado di pensare ad altre
soluzioni. Per esempio incentivare i cittadini all’autorganizzazione
riconoscendo delle agevolazioni fiscali sulle tasse comunali od offrendo
entrate gratis ai musei od utilizzo gratuito dei mezzi pubblici a coloro che con
tanto spirito di collaborazione decidono di armarsi di scopa e paletta per pulire
la piazza.
Ora però è il
momento di Palazzo Carciotti. Edificio che fiancheggia il Canal Grande, si
affaccia sulle rive triestine, dal 1831 divenne la prima sede delle
Assicurazioni Generali, è stato poi sede della Capitaneria di porto e
dell'Acegas (Azienda Comunale Elettricità Gas Acqua). Oggi è di proprietà del Comune.
Ma è un
palazzo che vive una enorme sofferenza. L’ultimo inverno lo ha martoriato .
Incuria forse voluta per destinarlo ai privati. Ed ecco che giunge la notizia
della possibile trasformazione di tal Palazzo in albergo.
E’ mai
possibile tutto ciò?
All’amministrazione
comunale voglio ricordare che tra pochi giorni entrerà in vigore il Decreto
Sviluppo,
che ho criticato per vari aspetti, specialmente perché incentiva il
mattone, e non investe nel turismo e nella cultura. Però questo Decreto prevede
alcuni aspetti che potrebbero rivelarsi positivi per molte Città, poichè emerge
la possibilità di inviare specifiche proposte alla costituenda cabina di regia
che le selezionerà sulla base dei seguenti criteri:
immediata cantierabilità degli interventi;
capacità e modalità di coinvolgimento di
soggetti e finanziamenti pubblici
e privati e di attivazione di un effetto
moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti
degli investimenti privati;
riduzione di fenomeni di tensione
abitativa, di marginalizzazione e degrado sociale;
miglioramento della dotazione
infrastrutturale anche con riferimento
all'efficientamento dei sistemi del
trasporto urbano;
miglioramento della qualità urbana, del
tessuto sociale ed ambientale.
La cabina di
regia, sulla base degli apporti e delle risorse messe a disposizione dai vari
organismi che la compongono, definisce gli investimenti attivabili nel centro
urbano che verrà selezionato promuovendo un accordo con il comune
interessato, da cui discenderà la
sottoscrizione del contratto di valorizzazione urbana.
Allora perché il
Comune di Trieste non si attiva con tempestività in tal senso?
Perché non
proporre un bando aperto ove selezionare progetti di riqualificazione urbana da
sottoporre alla cabina di regia? Si vuole perdere anche questo treno? Piuttosto
che affidare la gestione dei beni comuni e pubblici ai privati, o svendere i
beni pubblici ai privati, si dovrebbero pensare altre soluzioni, questa potrebbe
essere una delle tante, anche per Palazzo Carciotti.
Sulla facciata
principale di questo splendido palazzo esistono delle le statue che rappresentano, varie divinità. Tra queste vi è la Fama ,dispensatrice
di notizie buone e cattive. Per il Comune di Trieste il decreto sviluppo
dovrebbe, se interpretato correttamente, essere una buona notizia.
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