Passeggiando per le vie della Città, a volte noti cose che
sfuggono, perché rapiti dalla frenesia di quel fare che imprigiona
ogni attenzione e riflessione e che in realtà meriterebbero di
essere riscoperte e socialmente rivitalizzate.
Piccole cose, ma dalla grande valenza non solo formale ma anche
sostanziale.
Piccole cose che si celano all'occhio dei più, eppure piccole
cose che possono contribuire all'edificazione di quel processo di
democrazia partecipata, oggi rivendicata più che mai.
Probabilmente non molti sono a conoscenza del fatto che nei pressi
del porticato del Palazzo del Municipio di Trieste, lì ove si
affaccia sulla fontana del continente mancato, visto che i continenti
raffigurati sono solo quattro, esiste una piccola cassetta color
verde, con scritto proposte e suggerimenti al Sindaco.
All'interno della cassetta si intravedono dei fogli, saranno
reclami, suggerimenti, proposte?
Trieste, è una città che burocraticamente è identificata come
metropolitana, ma in realtà è una Città piccola ma vissuta, dove
si discute spesso dei problemi in essere e delle possibili soluzioni.
Quella cassetta, che non ho notato in altre Città ove ho vissuto
in passato, anche di una certa importanza, rappresenta un buon passo
verso la realizzazione del processo di democrazia partecipata.
Certo, non è sufficiente collocare la cassetta, ma a ciò deve
seguire altro.
Per esempio, dedicando uno spazio specifico alla Cassetta del
Comune di Trieste, pubblicando magari sul sito della rete civica
di Trieste, le lettere le segnalazioni che pervengono, e le eventuali
risposte che possono essere conferite.
Quella cassetta deve essere un simbolo di quella democrazia
partecipata che deve divenire tale.
Ciò per evitare che rappresenti quello che ha rappresentato per
qualche epoca il palazzo del Municipio, conosciuto anche come
palazzo Sipario poiché con la sua struttura massiccia celava il
degrado della CittàVecchia.
Quella cassetta non deve essere essenza dell'apparenza, ma essenza
della sostanza, una piccola goccia nell'oceano indomabile della
voglia legittima di essere direttamente coinvolti nella gestione del
territorio ove si condividono sentimenti ed emozioni confusi nel
sapore ora aspro ed ora dolce di una società imperniata nel concetto
della delega; delega che ha sacrificato ogni esercizio diretto del
proprio diritto, ovvero ha spogliato il diritto dalla sua madre
essenza.
Ripartiamo dalla Cassetta della posta del Comune di Trieste.
Aggiornamento 15 marzo 2013
Oggi quella cassetta non esiste più.
Forse per motivi tecnici, o di sicurezza o semplicemente di non utilità è stata praticamente spazzata via.
Sarà questo uno degli effetti collaterali di internet?
Chissà.
Addio cassetta.
Marco Barone
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