A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

Lavoro per non lavorare

Lavoro.
Ma chi lo ha deciso che per campare si deve lavorare?
Ma chi lo ha deciso che ?
Lavoro, lavoro, lavoro,
io odio il lavoro.
Non son nato per lavorare,
non esisto per lavorare,
esisto per vivere,
e desisto dal sopravvivere.
Eppure vige l'ordine imposto del lavoro.
Se vuoi mangiare devi lavorare,
se vuoi bere devi lavorare,
se vuoi viaggiare devi lavorare,
se vuoi guadagnare devi lavorare.
Ma io non voglio lavorare.
Rifiuto il lavoro.
Voglio fare ciò che mi piace,
e mi piace sognare,
e mi piace scrivere e poetizzare,
e mi piace semplicemente vivere.
Eppure a quell'ordine si deve disobbedire,
troncando la dipendenza dell'esistenza degna di tal nome
dalla catena lavoro e capitale.
Io posso lavorare,
se voglio lavorare,
per contribuire,
senza alcuna imposizione,
al miglioramento sociale di una collettività
sempre più individuale.
Solidarietà,
socialità,
nessun profitto,
nessun capitale,
nel baratto sociale
equo e solidale.
Ebbene,
ribaltiamo l'ordine imposto,
disobbediamo,
lavoriam
per non lavorare.
Io mi chiamo Marco
ed odio lavorare.
Il lavoro rende schiavi,

la libertà da conquistare,
certamente,
non mi offende,
forse mi sorprende,
ed allora,
ahimè
devo lavorare,
perchè questo non è il tempo
per sognare?
Forse è l'attimo vivo e ribelle
per rivoluzionare
l'adattamento omologato
a tal società.
Società meschina,
società che pretende di determinare
l'autodeterminazione,
eppur vivo la mia indignazione,
eppur credo nella rivoluzione
per liberare l'esistenza,
da questa penitenza
laica
ed ostile,
che il grido per la vita
in modo vile
or
detiene.
Scioperare per non lavorare,
o lavorare con lentezza?
Sciopero per lavorare con lentezza.
Ma perchè compromettere
l'essenza della vita,
per il non dio lavoro?
No.
Non lavoro con lentezza,
non sciopero per non lavorare,
semplicemente io non vado a lavorare.



Marco Barone

Commenti

  1. se riesci a non lavorare e campare
    spiegami come fare
    che ti voglio imitare...

    RispondiElimina
  2. Per ora mi limito a sognare,
    per ora mi limito a provocare,
    con lo scopo di svegliare il dormiente,
    per un mondo semplicemente più libero...

    RispondiElimina

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