Si ripristini a Ronchi la storica lapide della strage nazifascista del 15 settembre '43, il massacro di 8 soldati

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Il 15 settembre del 1943, cioè pochi giorni dopo la costituzione della storica Brigata Proletaria, quando mille partigiani si ritrovarono a Selz per cercare di arrestare, con la battaglia di Gorizia, l'avanzata nazista, a Ronchi si realizzò una strage per mano nazista, che comportò la morte di 8 soldati. Come avevamo già ricordato recentemente sulle pagine del Piccolo, di questa tragedia ne fu realizzata una specifica scheda storica per iniziativa di Luzzi, nell'importante atlante delle stragi nazifasciste e quella del 15 settembre '43 è stata l'unica avvenuta a Ronchi. Per anni venne realizzata una cerimonia,  il parroco, don Falzari, fece innalzare nell’immediato dopo guerra una lapide con una croce ed una scritta sul marmo nero: Tendenti alla Patria, freddati dal piombo ai piedi del Carso, qui sostano i loro corpi per riprendere la via alla Patria eterna nella resurrezione finale. Req. aet. dona eis Domine et lux perpetua luceat con i solo nomi dei tre allora...

Gli anni neri nella Venezia Giulia e l'aggressione fascista subita da Pratolongo, il “Matteotti” dell'Isontino

 



Uno studio sul deputato Giordano Pratolongo e sull'aggressione fascista subita a Monfalcone negli anni, quelli immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale, dove la Venezia Giulia venne caratterizzata da violenze di stampo nazionalistico a dir poco incredibili. Cinquecento giorni di violenza, attentati, sparatorie, feriti, e aggressioni, tra cui quella che interesserà il parlamentare comunista Pratolongo, che, a causa dell'attacco squadrista subito nei pressi della Stazione di Monfalcone da una ventina di squadristi, vedrà peggiorare ulteriormente le proprie condizioni di salute tanto che fu costretto anche a produrre le dimissioni da deputato, per morire, a causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute, nel 1953, pochi giorni prima della morte di Stalin. Quella del triestino Giordano Pratolongo fu una vita breve, ma intensa e ricca di impegno politico. Fin dall'età di quattordici anni si dedicò attivamente all'impegno politico aderendo ad un Circolo giovanile socialista, partecipò all'attività degli Arditi Rossi per la difesa delle sedi del partito, della Camera del Lavoro e del giornale "Il Lavoratore". Iscritto al Partito Comunista sin dalla sua nascita, ma la sua attività politica continuò non solo in Italia ma anche all'estero, confermando la visione internazionale che aveva Pratolongo, credendo fermamente nell'unità internazionale del proletariato, andando oltre gli sterili nazionalismi, visione che cercherà di portare anche sulla delicata questione della Venezia Giulia in relazione alla contesa tra Jugoslavi e Italiani. Fu tante cose, Pratolongo, operaio, partigiano, comunista, deputato della Costituente, conobbe la violenza del confino e della detenzione fascista. Uno studio che vuole aiutare a contribuire a valorizzare e ricordare la figura di un parlamentare che rischiò di fare la fine di Matteotti, non a caso venne aggredito proprio a ridosso dell'anniversario di Matteotti, contestualizzando il complesso e difficile periodo storico in cui si consumò la sua aggressione, riaccendendo un faro di luce su violenze consumatosi nell'Isontino e passate nel dimenticatoio negli ultimi decenni.

 mb

 

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