L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Quando l'omosessualità diventa un mezzo per "giustificare" dei crimini contro l'umanità

Una delle tante infamate che dal regime fascista egiziano hanno sparato come dei missili d'odio contro il nostro Giulio è stata quella del suo essere omosessuale. Ucciso da un suo amante geloso. Una delle tante infamate, non è stata l'unica, come ben sappiamo. L'omosessualità in Egitto è un crimine. Finisci in galera se sei lesbica, se sei gay, se sei trans. Se sei quello che sei. Sei immorale. E per questo meriti la galera. Ma l'omosessualità viene usata anche come mezzo per denigrare e giustificare dei crimini contro l'umanità. Giulio era gay, ed è stato ucciso da un suo amante a detta dei servizi egiziani nell'ambito dei loro depistaggi. Con questo messaggio cosa volevano far passare dalla parte della dittatura fascista egiziana? Che quella morte se la era come minimo meritata. Giulio non era omosessuale, ma anche se lo fosse stato poco importa. Non è questo il punto. La questione è come l'omosessualità viene usata per denigrare, per giustificare, per rendere più accettabili alcuni crimini, alcune bestialità. E di queste bestialità in Egitto ne vanno fieri, ci vanno a braccetto. Il caso di Patrick è noto. Gli stanno facendo scontare tutta la galera possibile, a colpi di rinvio. Certo, sappiamo bene che in Italia siamo messi male, ma non siamo ai livelli dell'Egitto, e dovrebbe comunque non solo indignare ma fare imbestialire il fatto che noi con quel Paese continuiamo a comportarci come se fosse l'amichetto con cui andare a vedersi le partite di calcio allo stadio o farsi una birretta in qualche pub. Quella dittatura feroce la stiamo armando, la stiamo legittimando, nonostante le bestialità da essa commesse. Ne siamo complici. E' evidente. Il 17 maggio è la giornata mondiale contro l'omotransfobia. Il cammino della verità per Giulio Regeni include anche tutto ciò che questa giornata nel suo simbolismo rappresenta ed è giusto ricordarlo.

mb

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