La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Quando l'omosessualità diventa un mezzo per "giustificare" dei crimini contro l'umanità

Una delle tante infamate che dal regime fascista egiziano hanno sparato come dei missili d'odio contro il nostro Giulio è stata quella del suo essere omosessuale. Ucciso da un suo amante geloso. Una delle tante infamate, non è stata l'unica, come ben sappiamo. L'omosessualità in Egitto è un crimine. Finisci in galera se sei lesbica, se sei gay, se sei trans. Se sei quello che sei. Sei immorale. E per questo meriti la galera. Ma l'omosessualità viene usata anche come mezzo per denigrare e giustificare dei crimini contro l'umanità. Giulio era gay, ed è stato ucciso da un suo amante a detta dei servizi egiziani nell'ambito dei loro depistaggi. Con questo messaggio cosa volevano far passare dalla parte della dittatura fascista egiziana? Che quella morte se la era come minimo meritata. Giulio non era omosessuale, ma anche se lo fosse stato poco importa. Non è questo il punto. La questione è come l'omosessualità viene usata per denigrare, per giustificare, per rendere più accettabili alcuni crimini, alcune bestialità. E di queste bestialità in Egitto ne vanno fieri, ci vanno a braccetto. Il caso di Patrick è noto. Gli stanno facendo scontare tutta la galera possibile, a colpi di rinvio. Certo, sappiamo bene che in Italia siamo messi male, ma non siamo ai livelli dell'Egitto, e dovrebbe comunque non solo indignare ma fare imbestialire il fatto che noi con quel Paese continuiamo a comportarci come se fosse l'amichetto con cui andare a vedersi le partite di calcio allo stadio o farsi una birretta in qualche pub. Quella dittatura feroce la stiamo armando, la stiamo legittimando, nonostante le bestialità da essa commesse. Ne siamo complici. E' evidente. Il 17 maggio è la giornata mondiale contro l'omotransfobia. Il cammino della verità per Giulio Regeni include anche tutto ciò che questa giornata nel suo simbolismo rappresenta ed è giusto ricordarlo.

mb

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