La strage di Vergarolla, se ancora oggi non si riesce a collocare una lapide con i nomi delle vittime

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Mentre a Capodistria non si riesce a porre una targa sulla casa ove nacque Nazario Sauro, c'è chi propone addirittura di restituire alla città una statua di Sauro, noto capitano antiasburgico, il cui monumento, imponente, venne fatto saltare in aria dai nazisti, a Pola, ancora oggi, a 79 anni dalla strage di Vergarolla, non si riesce a porre una targa che ricordi i nomi delle vittime. Una strage che ancora oggi continua a dividere gli storici, tra chi sostiene che gli artefici furono gli jugoslavi, chi fu atto di incuria degli inglesi, chi, opera di fascisti italiani, chi, un semplice e catastrofico incidente, l'unica certezza è che a perdere la vita furono un centinaio di innocenti di cui vennero identificati in 64 e un terzo delle vittime furono  bambini. Tutto ciò è semplicemente scandaloso soprattutto per un Paese che ha introdotto l'Euro, che è europeo e dove la minoranza storica italiana continua a subire delle ingiustizie importanti o degli accontentini come nel caso...

A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana




Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  reinserimento nello Statuto della Città di Lussinpiccolo di quelle disposizioni che riconoscono l’autoctonia del popolo italiano, nonché l’introduzione anche del bilinguismo sul territorio comunale, ivi inclusa la toponomastica, segnaletica oltre che il riconoscimento storico-culturale di siti importanti come il cimitero di San Martino.

 

mb 

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