Il mondo gattopardiano dopo il coronavirus

Immagine
C'è stato un tempo sconvolgente che sembrava non finire più. Sembrava che il mondo perduto non sarebbe più potuto tornare. Sembrava tutto. E invece, non è cambiato niente. Dopo settimane di bombardamenti mediatici ai limiti del terrorismo psicologico su come ci si dovesse comportare per evitare di essere contagiati dal cornoavirus e non incorrere nella covid19, sembraba impensabile pensare che il post coronavirus, potesse essere come il prima. Nulla sarà come prima, si diceva. Ci sarà un prima coronavirus, un dopo coronavirus. Si ripeteva.  La stretta di mano sembrava essere destinata all'estinzione, gli abbracci, essere ridotti al minimo, il baciarsi sulla guancia, due, tre volte, all'italiana, a rischio estinzione come i dinosauri, e che dire della distanza di sicurezza sociale di almeno un metro? Si temeva che questo potesse essere il modo tipico delle relazioni "aosciali".  Si pensava che potesse derivarne l'Italia dei balconi di D'Annunzio e Mussol...

CPR Gradisca: caso morte di Vakhtang Enukidze.Ora spunta l'ipotesi del regolamento di conti. Quali le prove?


Il caso della morte di  Vakhtang Enukidze, il georgiano di 38 anni, internato nel CPR di Gradisca, non è ancora diventato un caso nazionale, ma lo diventerà. Ad oggi, come noto, sussistono delle ricostruzioni discordanti, ma concordanti, in realtà su un fatto. Enukidze è vittima di aggressione all'interno del CPR. Bisogna "solo" accertare chi l'autore di questa aggressione. Cosa che in ogni caso lascia intendere che delle responsabilità istituzionali ci sono. A partire dalle questioni di principio, perché quella struttura non doveva essere realizzata. Bisogna chiedersi come è potuto accadere? Interrogarsi sulla prevedibilità ed evitabilità del fatto. Ovviamente il tutto sarebbe accaduto in una zona non protetta da telecamere in una struttura con 200 telecamere! Fondamentali saranno le testimonianze. E qui si scontrano in modo impattante. Da quella di chi dice che è stato vittima di un pestaggio da parte delle forze dell'ordine, a quella, di una generica rissa, a quella emersa sul Piccolo del 21 gennaio, di un  possibile regolamento di conti, di cui il georgiano sarebbe stata vittima. Si parla di una fonte indipendente interna al centro del CPR. Questa fonte indipendente si presume che avrà già riferito all'autorità giudiziaria che è chiamata a fare luce su una questione sconcertante che si è consumata in ogni caso all'interno di quelle mura. Una fonte indipendente che i giudizi sugli internati però se li lascia sfuggire, eccome. Nell'articolo in questione si legge: "Al Cpr ci sono veri delinquenti, gente senza scrupoli e disperata, con pene pesanti come lo stupro o la rapina". Si parla nel giornale di un regolamento attuato "da una parte di un gruppo di magrebini che voleva fargliela pagare per la rissa del martedì." Ma si usa il condizionale, da quello che emerge, questa ipotesi sarebbe forse solo un pensiero, una deduzione? Visto che si legge nel contenuto dell'articolo "che il georgiano potrebbe essere stato vittima di un regolamento di conti"? Dunque, si parla di una possibile spedizione punitiva. Ma sulla base di quali elementi non è dato sapere. Si legge che la rissa sarebbe scoppiata perché "c'era da decidere la leadership, chi doveva esser il boss della camerata o, forse, dell'intero Cpr." Sulla base di quali elementi fattuali si sostiene ciò? Saranno gli inquirenti a verificare lo stato delle cose, ci vorrà tempo, le testimonianze sono e saranno determinanti. Un caso su cui è necessario fare verità e giustizia per la salvaguardia dello stato di diritto che in quel luogo pare essere difficilmente sostenibile.

mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?