La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

CPR Gradisca: caso morte di Vakhtang Enukidze.Ora spunta l'ipotesi del regolamento di conti. Quali le prove?


Il caso della morte di  Vakhtang Enukidze, il georgiano di 38 anni, internato nel CPR di Gradisca, non è ancora diventato un caso nazionale, ma lo diventerà. Ad oggi, come noto, sussistono delle ricostruzioni discordanti, ma concordanti, in realtà su un fatto. Enukidze è vittima di aggressione all'interno del CPR. Bisogna "solo" accertare chi l'autore di questa aggressione. Cosa che in ogni caso lascia intendere che delle responsabilità istituzionali ci sono. A partire dalle questioni di principio, perché quella struttura non doveva essere realizzata. Bisogna chiedersi come è potuto accadere? Interrogarsi sulla prevedibilità ed evitabilità del fatto. Ovviamente il tutto sarebbe accaduto in una zona non protetta da telecamere in una struttura con 200 telecamere! Fondamentali saranno le testimonianze. E qui si scontrano in modo impattante. Da quella di chi dice che è stato vittima di un pestaggio da parte delle forze dell'ordine, a quella, di una generica rissa, a quella emersa sul Piccolo del 21 gennaio, di un  possibile regolamento di conti, di cui il georgiano sarebbe stata vittima. Si parla di una fonte indipendente interna al centro del CPR. Questa fonte indipendente si presume che avrà già riferito all'autorità giudiziaria che è chiamata a fare luce su una questione sconcertante che si è consumata in ogni caso all'interno di quelle mura. Una fonte indipendente che i giudizi sugli internati però se li lascia sfuggire, eccome. Nell'articolo in questione si legge: "Al Cpr ci sono veri delinquenti, gente senza scrupoli e disperata, con pene pesanti come lo stupro o la rapina". Si parla nel giornale di un regolamento attuato "da una parte di un gruppo di magrebini che voleva fargliela pagare per la rissa del martedì." Ma si usa il condizionale, da quello che emerge, questa ipotesi sarebbe forse solo un pensiero, una deduzione? Visto che si legge nel contenuto dell'articolo "che il georgiano potrebbe essere stato vittima di un regolamento di conti"? Dunque, si parla di una possibile spedizione punitiva. Ma sulla base di quali elementi non è dato sapere. Si legge che la rissa sarebbe scoppiata perché "c'era da decidere la leadership, chi doveva esser il boss della camerata o, forse, dell'intero Cpr." Sulla base di quali elementi fattuali si sostiene ciò? Saranno gli inquirenti a verificare lo stato delle cose, ci vorrà tempo, le testimonianze sono e saranno determinanti. Un caso su cui è necessario fare verità e giustizia per la salvaguardia dello stato di diritto che in quel luogo pare essere difficilmente sostenibile.

mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot