La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Verità per Vakhtang Enukidze e il CPR di Gradisca deve essere chiuso



E' successo dietro l'angolo di casa nostra. In quel luogo che doveva essere super blindato, super sicuro, pieno zeppo di telecamere, ma si sta confermando essere un luogo di morte, di sofferenza, di violenza e assolutamente si rivela per quello che è, ingestibile. Ex CTP, poi CIE, poi CPR che convive insieme al CARA. Si chiamava Vakhtang Enukidze, era della Georgia, non aveva ancora 40 anni. E' morto. 
E qui si stanno scontrando due realtà fattuali completamente diverse. Chi parla di rissa, negando un ruolo di "pestaggio da parte delle forze dell'ordine" come denunciato dalle prime ore in cui si è appresa, il 18 gennaio, la morte del ragazzo georgiano.  Sul Piccolo si sottolinea infatti ad esempio che  "il prefetto di Gorizia Massimo Marchesiello nega invece con decisione l’ipotesi che le forze di polizia possano aver avuto un ruolo nella drammatica fine del trentottenne".
Ma sulla pagina pagina Facebook e del blog di No CPR no frontiere si denuncia con forza che l'aggressione ci sarebbe stata: "È inizio settimana, V. non trova il telefono, non vuole tornare in cella, resiste, viene picchiato finché non ne può più. Viene buttato in cella, nella rabbia prende un ferro in mano e si fa male allo stomaco. Dopo viene portato in infermeria, non più di una ventina di minuti, torna e si mette a dormire, forse per i farmaci. Raccontano che il suo corpo era rosso dai lividi. Il giorno dopo si sveglia, aveva accettato di essere estradato e riportato in Georgia, i compagni di prigionia dicono che gli fosse stato detto di fare le valigie per partire. Alle 20 però torna. Sta presumibilmente due giorni nel CPR, sta male, per le manganellate e per il colpo nello stomaco, chiede aiuto senza essere soccorso. Allora comincia a gridare, arriva la polizia che chiede a un suo compagno di cella di collaborare passandogli fuori un ferro. Quando V. lo vede aiutarli si arrabbia e i due iniziano a litigare, allora la polizia entra e in otto accerchiano V., iniziano a picchiarlo a sangue, si buttano su di lui con forza finché non sbatte la testa contro il muro. Lo bloccano con i piedi, sul collo e sulla schiena, lo ammanettano e lo portano via. “Lo stavano tirando con le manette come un cane, non puoi neanche capire, questo davanti a noi tutti” ci ha spiegato un altro suo compagno recluso. Non dicono più niente a nessuno, raccontano agli altri detenuti che lo stanno processando. Poi ieri qualcuno origlia una conversazione e scopre che è morto. I compagni avvisano la moglie a casa, lei chiama il CPR e nessuno le risponde." Toccante e drammatica è anche la testimonianza sempre diffusa dal gruppo in questione: Condividiamo la testimonianza di un recluso del CPR di Gradisca sulla morte di V., ci racconta di come è stato picchiato più volte negli ultimi giorni dalle guardie della struttura. Le voci sono modificate per tutela, sotto potete trovare la sbobina. [Si tratta del post pubblicato ieri dato che in molti ci segnalano che non si può più accedere alla pagina web]

SBOBINA

Cosa hai detto ? 
Suo telefono si è perso, lui non ricordava dove ha lasciato.
Da li hanno cominciato a picchiarlo, loro volevano mandare tuta gente dentro le camera, lui insisteva nella ricerca del suo telefono, da li hanno cominciato a picchiare con il manganello aveva tutto il corpo rosso proprio di lividi
ok
ecco da li li hanno portato nel corridoio, quando arriva vicino al suo modulo per rientrare lui non voleva perchè era un ragazzo basso e robusto: aveva la forza. Da li lui ha di uno della guardia di finanza e non voleva e hanno cominciato a picchiarlo di nuovo gli hanno buttato dentro e lui con la rabbia ha preso un pezzo di ferro ha tagliato un po allo stomaco, non lo hanno portato all ospedale ,
domani mattina quando lui sveglia ha cominciato a fare di nuovo casino perché sentiva male al corpo per quel manganello che le ha presa tutte quella sera li.
Poi mattina le ferite le faceva male 
si
da li sono entrati e hanno picchiato di nuovo
di nuovo
di nuovo dopo venuto direttore e portato in infermeria dopo neanche venti minuti ed è tornato ed è rimasto con noi un attimo e poi è andato a dormire poi quando ha svegliato 
si
il giorno dopo mattina sono venuti e hanno detto per dire oggi deve partire in bus per andare via, lui prese tutte sue cose ed è andato via con lui tutta la giornata, la sera verso 8 lo hanno portato hanno detto che non ha voluto andare perché aveva tanti brividi e hanno avuto paura di mandarlo in quel modo li al paese suo sarebbe un casino lì , nessuno avrebbe accettato avrebbe voluto capire cosa era successo: lo hanno portato indietro. 
Rimasto per due giorni e lui sentiva male e chiavava “aiuto aiuto!” perché usciva sangue può darsi qualche vetri rimasto dentro lo stomaco non sappiamo , da li lui ha cominciato di nuovo a spaccare degli specchi davanti a loro, e lì ci stava un altro ragazzo da dietro, e la polizia hanno detto a quel ragazzo dietro di buttare un pezzo di ferro fuori, e quando lui si è girato ha visto che l’altro ragazzo stava buttando fuori i vetri che lui usava a spaccare e lì ha cominciato a litigare con lui. Da lì che la polizia hanno aperto la porta e sono entrati dentro. Quando sono entrati dentro hanno aperto la porta. lo hanno messo in mezzo, quanti erano.. 8 lui in mezzo circondato da 8 poliziotti. D’improvviso quando lo hanno attaccato al muro uno di loro gli è saltato addosso di forza e lui da lì la testa gli è caduta e ha sbattuto al muro (la testa è caduta ed ha battuto il muro) un muretto quello che ci sediamo si. …. tipo una scaletta-

Noi posso testimoniare ovunque dovunque perché era uno di noi. Da li uno dei poliziotti ha messo i piedi al collo 
piedi sul collo
un altro alla schiena da li lo hanno ammanettato e lo hanno portato via, circondato da loro. Noi non riuscivo a vedere bene da che parte il sangue usciva da li lo hanno portato via e fino ad oggi non lo hanno portato più indietro, abbiamo cercato di chiedere delle botte lui ci ha denuncia , “lui è stato denunciato” , “domani lo mandiamo al tribunale” , non lo so “andrà in galera” sono queste delle cose che loro dicevano a noi. 

Oggi all’improvviso uno di noi è andato in infermeria da lì stavano parlando e non lo hanno accorto di quello che li stava dietro e hanno detto che il ragazzo è morto questo qua è venuto da noi e ha detto che “il ragazzo è morto”. Noi abbiamo cominciato a chiamare loro per avere più informazioni nessuno è venuto da noi fino ad adesso a dire niente noi abbiamo chiamato poi al paese suo, a sua moglie 
ahh avete parlato con sua moglie
eh si si perché ci abbiamo email e numero di sua moglie, perchè lui ce le aveva lasciate se volete possiamo parlare con il ragazzo vi da numero di sua moglie e parlate con famiglia sua . 
Avete più.. la famiglia sua sta chiamando qua e nessuno risponde. Hanno chiamato il 118 di Gorizia e nessuno risponde. 

Volete mandarci il numero della sua famiglia? 

Se volete certo qua non c’è una cosa da nascondere..qua c’è una cosa da salvare. 
Eh si

Perché c’è un corpo umano che è dentro un frigorifero adesso eh.
Oggi è toccato a lui, domani non sappiamo chi sarà.

Siete riusciti a sentire un avvocato voi? Avete parlato con un avvocato? 
Qui dici avvocato? Sono tutti cadaveri qui! L’avvocato qui…non... Qui loro ci hanno dato l’elenco degli avvocati. Noi quando quando chiamiamo gli avvocati, appena gli dici che sei in questo centro, dice “un attimo sto guidando dopo ti chiamo” e non ti chiama più. Tu chiami e non rispondono. 

Ok 
Siamo Abbandonati a noi stessi

Ma aspetta, ma la sua famiglia lo sa già adesso? La sua moglie?

Adesso abbiamo li abbiamo avvisati, li abbiamo chiamati. Adesso la sua moglie sa già. Sta aspettando da tre anni la dentro.. e anche se parli di.. è un dolore comunque.

E adesso stanno qua le le.. 
Le polizie stanno qui davanti a noi. 
Davanti a noi.  
davanti a noi. 
….
Adesso stanno aspettando per chiudere fuori perché hanno saputo che stiamo parlando con voi. Qui davanti a noi. 

Ei, mandateci il numero.

E ci menano anche a noi!

Poi..su di noi, che cosa dobbiamo fare o voi cosa potete fare per noi?
Siamo dimenticati da Dio!
Qui dentro per sapere di lui,loro non ci hanno detto niente a noi, siamo riusciti a saperlo così, grazie a dio.  Ma perché?

Sono degli assassini

Veramente. È disumano, è disumano. Veramente. Se c’è qualcosa da fare son delle domande, un esempio è questo, vedi un uomo andarsene dalla vita per niente. Per niente. Aveva già accettato di essere estradato al paese suo. Non sono riusciti a mandarlo, lo hanno ammazzato e lo mandano morto adesso. E se lo manderanno perché non vogliono manco rispondere alla famiglia di là. Che voglio dire.

Noi vi siamo vicini, non siete soli!

Ok ...speriamo. 

Resistete!

Così noi vogliamo sapere di più da voi  su cosa possiamo fare, anche con gli altri ragazzi.

Noi non lo sappiamo.. però noi possiamo cercare di fare di tutto perché la storia che ci avete raccontato venga detta fuori. Perché fuori raccontano che voi vi siete picchiati tra di voi. Sui giornali c’è scritto che vi siete picchiati tra di voi detenuti e che lui è morto per questo.

No, non è vero. Non è vero. Non è vero perché loro invece ci fanno uscire per esempio ci fanno uscire da soli e ci picchiano in cortile e ci portano dove vogliono loro, finché guarisci e siccome lui era grave, molto grave è morto e loro stanno cercando qualche scusa per farla franca.
Nelle ore precedenti questo post, ne era stato diffuso uno dove si pubblicava un video che testimoniava l'intervento, con scudi e manganello da parte delle forze dell'ordine all'interno del CPR. 
Evidentemente qualcosa non torna. Il CPR va chiuso, è una struttura ingestibile. Così come è di fondamentale importanza capire che diamine è successo. E per questo si deve parlare di Verità per Vakhtang Enukidze. E' fondamentale per la salvaguardia dello stato di diritto.  La magistratura dovrà accertare cosa è accaduto, capire quale la causa della morte, se i pestaggi ci sono stati, se qualcuno sta raccontando balle colossali o meno, per fare luce a partire da quella zona rossa  all'interno di quel maledetto CPR, di questa metà gennaio 2020. Iniziato in modo agghiacciante per il nostro territorio e per la famiglia di Enukidze.   

 mb

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