Alla cortese attenzione della Presidente della Commissione europea
Ursula von der Leyen
Alla cortese attenzione del Presidente del Parlamento Europeo
David Sassoli
Spettabili Presidenti,
Scrivo, in qualità di cittadino
italiano ed europeo, in merito a quanto accade nella regione del Friuli
Venezia Giulia, precisamente nella città di Trieste, e di Monfalcone, e
nella regione dell'Abruzzo, per il centenario della marcia su Fiume, che
nel 1919 portò all'occupazione della città, oggi croata, da parte di
truppe guidate da Gabriele D'Annunzio con lo scopo di annettere la città
di Fiume/ Rijeka, all'Italia. Atto nazionalistico, eversore,
militarista, che anticipò il fascismo, e che si concluse in modo
tragico, con una sessantina di morti perchè per scacciare gli occupanti
l'Italia fu costretta a muovere le proprie forze, con alcuni giorni di
scontri. Morirà anche un ragazzino di soli 12 anni e per la prima volta
nella storia d'Italia soldati dello stesso Paese si spareranno tra di
loro. Si tratta di un chiaro atto nazionalistico, che aveva come fine
quello di rivendicare una città non italiana, all'Italia. Ed infatti,
Fiume, verrà annessa all'Italia, grazie anche a quel fatto, sotto il
fascismo nel 1924, per poi, alla fine della seconda guerra mondiale,
ritornare alla Jugoslavia ed oggi alla Repubblica di Croazia. Il motto
dell'Europa è unita nella diversità.
La Presidente della Commissione Europea, nel suo programma, ha scritto
che "Per la generazione dei miei genitori l’Europa rappresentava un
sogno di pace in un continente rimasto diviso troppo a lungo.Per la mia
generazione l’Europa era un sogno di pace, prosperità e unità, a cui
abbiamo dato vita attraverso la nostra moneta unica, la libera
circolazione e l’allargamento". Evidenziando che "rafforzerò i legami
tra le persone, le nazioni e le istituzioni."
Il Presidente del Parlamento Europeo, nel suo discorso subito dopo l'elezione, ha evidenziato, con forza, che “Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di
integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di
rispondere in modo più forte alle esigenze dei nostri cittadini e per
dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso
senso di smarrimento”
Per
questo centenario, che cadrà il 12 settembre del 2019, città italiane, a
livello ufficiale, hanno deciso di celebrare la marcia sulla città di
Fiume. A Trieste è in corso una mostra e si porrà una statua di
D'Annunzio, per omaggiare quell'occupazione, a Monfalcone, dove è stato
eretto negli anni '60 addirittura un monumento per celebrare
l'occupazione della città di Fiume, questo, verrà illuminato, per la
prima volta, con il tricolore italiano, e posta una targa per
solennizzare questo centenario omaggiando l'occupazione della città di
Fiume. In Abruzzo, è stata approvata una legge regionale con la quale si
celebrerà D'Annunzio per l'occupazione della città di Fiume. Il Sindaco
della Città di Rijeka, è intervenuto duramente su tale questione,
condannando la tirannia del D'Annunzio e la pericolosità di siffatte
celebrazioni. Anche l'ambasciata della Repubblica di Croazia nel 2017
fece presente che queste iniziative celebrative rischiano di non
favorire i rapporti amichevoli tra Italia e Croazia. La Croazia è un
Paese dell'Unione Europea, nel 2020, si spera, entrerà nello spazio
Schengen. Un Paese europeo, amico. Celebrare ed onorare occupazioni di
città altrui, è un grave errore ed atto che diplomaticamente va
contrastato e condannato, per l'amicizia tra i popoli e la difesa dello
spirito dell'Europa, unita nella diversità, contro la prevaricazione di
dannosi nazionalismi. Si confida, pertanto, in un chiaro e deciso
intervento, da parte delle massime istituzioni europee, perchè prevalga
il senso di responsabilità, lo spirito europeista, contro i nazionalismi
e contro delle celebrazioni anacronistiche e antistoriche di
occupazione di terre altrui, che divideranno e non uniranno.
Ed oggi abbiamo bisogno in Europa di unità e non di divisioni. Abbiamo
bisogno di portare avanti le lancette del tempo e non cent'anni
indietro.
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