Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Sì all'Europa unita dei popoli, non agli Stati Uniti d'Europa. Non siamo gli USA, la nostra storia è diversa




L'Europa è una miscela di colori, di pluralità, di identità, incredibili. Ma che nel corso della storia hanno disseminato, queste identità, anche violenze, barbarie, colonialismi. L'Europa unita nasce come entità economica, inutile prendersi in giro, questa è la sua nascita, questo è il suo seme, certamente vi erano degli ideali supremi, alcuni dei quali partoriti in quel confino di Ventotene, dove è stata confinata alla fine l'idea di fascismo ed ha prevalso, seppur con una miriade di difficoltà, e sofferenze quella della libertà. L'Europa unita è una necessità, indietro non si può tornare. Ma la sua struttura deve essere leggera. Un contenitore che tiene assieme i diversi pezzi del puzzle europeo, con alcuni principi di diritto fondamentali, con una casa comune che sia oggetto di condivisione, discussione e confronto e anche scontro quando necessario. Ma l'Europa come nazione è un qualcosa di abnorme e che determinerà la fine precoce della stessa Europa. Non siamo gli Stati Uniti d'America, non siamo gli USA, seppur nati dal vecchio Continente. La nostra è una storia diversa, di identità diverse. Diventare gli USE, ovvero il fratello o sorella minore degli USA sarebbe un qualcosa di totalmente alieno all'Europa.

La forza dell'Europa è l'autonomia dei vari Paesi, l'indipendenza che i vari Paesi hanno, la storia che hanno anche saputo esprimere, che non è solo la tragedia del secolo breve. La Brexit dovrebbe insegnare cosa significa proporre una sorta di USE. E' sicuramente vero che con i colossi come la Cina, la Russia, l'India, e gli USA, da soli, come singoli Paesi europei, si verrà dominati in un niente. Ma siamo certi che la strada dell'USE sia quella giusta? Io penso proprio di no. A partire dal sistema capitalistico che è la radice dei mali dei nostri tempi e di cui gli USE ne sarebbero la massima espressione. Una Europa senza confini, senza frontiere, unita nella sua diversità, ma senza che per questo debba diventare nazione, non lo è e non lo potrà mai essere, perchè noi siamo certamente europei, ma prima di essere europei siamo italiani, tedeschi, inglesi, e poi ancora friulani, giuliani, bisiachi e così via dicendo, questa è la nostra storia, questa è la nostra identità. I pezzi possono continuare a stare insieme, devono stare assieme, nel rispetto delle proprie identità senza essere ammazzate e annichilite da quella globalizzazione selvaggia che alla fine dei conti ha comportato solo diseguaglianze, povertà, e disastri.


mb

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