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Visualizzazione dei post con l'etichetta magazzino 18

Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

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Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

Trieste: quando sport ed arte diventano questione nazionale

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Dopo il 12 giugno del 1945, quando avverrà il passaggio di amministrazione dalla Jugoslavia, durata solo 42 giorni, agli angloamericani, sul territorio di Trieste si aprirà la grande questione di Trieste e verranno investiti miliardi di miliardi di vecchie lire per la causa nazionale, per la causa di Trieste, per il ritorno dell'Italia a Trieste. L'Ufficio Zone di Confine per la Venezia Giulia ha svolto un ruolo determinante in tutto ciò. Senza dimenticare il ruolo, che tale Ufficio, ha avuto per l'italianità di Trieste, finanziando e sostenendo attivamente, come denunciato da diversi storici, squadristi, gruppi di neofascisti, che si sono resi responsabili di nefandezze in città, in quel turbolento periodo del post guerra in cui ha operato. Ritornando alla questione propaganda. Vi saranno interessi supremi da garantire, ovvero l'interesse nazionale, anticomunista ed antislavo dovrà vincere. Così come vincente dovrà essere il legame di Trieste all'Occidente, a...

La cittadinanza onoraria a Cristicchi per Magazzino 18 a Trieste? Anche no

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Quanti sono i film che sono stati girati a Trieste? E finanziati anche dalla Regione? Ma si potrebbe parlare anche di musica, anche di letteratura, e così via discorrendo. Quanti artisti, storici, intellettuali frequentano Trieste? Hanno dichiarato di voler vivere a Trieste o di essere rimasti incantati dalla nostra Trieste? D'altronde è difficile non essere travolti dalla meraviglia che è questa città. Ma qui non è né di meraviglia, né di arte, né di bellezza che stiamo parlando. E' più che evidente che la richiesta di cittadinanza onoraria per Cristicchi a Trieste è una chiara operazione nazionalistica e politica. Certo, è vero che la mozione come presentata è incentrata molto sul ruolo rivestito da Trieste, poi a dirla tutta minimale, nel noto spettacolo Magazzino 18, diventato contenitore di oggetti abbandonati, o meglio masserizie, ma abbandonate.  E' vero che lo spettacolo che porta il nome di quel magazzino è una produzione del Teatro Stabile del FVG, ma, come ...

Se criticare #Magazzino 18 comporta una infinità di oscenità ed insulti

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"Canea comunista, squallidi individui, esseri disgustosi accettabili solo da Satana, imbecilli, cialtroni autorevoli, scemi, irrecuperabili stalinisti, pidocchi" per arrivare all'immancabile qualificazione di "negazionisti e giustificazionisti". Questi sono solo alcuni degli insulti ricevuti pubblicamente ed in rete e diretti a chi il 3 novembre al Knulp di Trieste relazionerà in modo critico su Magazzino 18. Da parte mia, visto che sarò anche io uno dei relatori dell'iniziativa del 3 novembre, voglio, per ora, replicare solo in questo modo, in merito alla vicende complesse ma chiare del Confine Orientale, i reali negazionisti sono tutti quelli che negano e censurano e occultano e minimizzano le responsabilità del nazionalismo ed irredentismo reazionario italiano, nonché, ovviamente, del fascismo. E' anche curioso, leggere che l'iniziativa del 3 novembre avrà come risposta le sei mila presenze del Rossetti, come scaglionat...

Per il "ritorno" di Magazzino 18 in FVG un dibattito critico a Trieste al Knulp il 3/11

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Magazzino 18 ritorna a Trieste il 6,7,8 e 9 novembre ma a quanto pare sarà a dicembre anche a Monfalcone, Grado, Pontebba e Maniago. Di articoli critici, in merito allo spettacolo, ne sono stati scritti diversi, i principali sono i seguenti:  Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese pubblicato su GIAP a cura di Piero Purini (guest blogger), con una postilla di Wu Ming e una breve linkografia ragionata; La recensione di Claudia Cernigoi per il sito dieci febbraio http://www.diecifebbraio.info/2014/01/recensione-dello-spettacolo-magazzino-18-di-simone-cristicchi/ alcuni miei interventi in materia: http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/02/magazzino-18-uno-spettacolo-nazionalista.html http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/01/e-scontro-duro-ed-aperto-tra-simone.html ed ovviamente il libro “ da Sanremo alle Foibe ”a cura di Kappa VU con diversi puntuali interventi in materia. Libro che verrà ripresentato a Trie...

Quando si scrive Jugonostalgia canaglia

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Mi ha dato da riflettere l'ultimo post pubblicato da Simone Cristicchi, principale autore di Magazzino 18, sulla sua pagina facebook, il quale, condividendo l'articolo del Piccolo di Trieste di marzo 2014, dal titolo GLI ORRORI TITINI IN MOSTRA SFIDANO LA JUGONOSTALGIA, ha scritto “ Jugonostalgia canaglia”. In quell'articolo si parlava in sostanza di tutte le “barbarie” avvenute sotto la Jugoslavia di Tito, da “epurazioni, liquidazioni, processi-farsa" e così via discorrendo. Il periodo di riferimento era quello che correva tra il 1944 ed il 1953. Per canaglia, si intende, di norma, “l'insieme di gente malvagia, abietta, disonesta”. Ora, non volendo entrare nel merito di vicende che mai troveranno una verità oggettiva, perché la verità è parte della storia e la storia è fatta di cause ed effetti, spesso dolorose e spesso disumane, voglio soffermare la mia attenzione e quella di chi ora legge su alcuni aspetti dell'insieme di gente malvagia, abietta e diso...

Da Magazzino 18 a Sanremo e Foibe

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Lo spettacolo ed il libro Magazzino 18 hanno fatto discutere e continuano a far discutere.  Rinvio a questo intervento, pubblicato su GIAP curato dal collettivo Wu Ming, per capire ed approfondire il tutto: Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=16149 Proteste, accuse, ed ancora proteste ed ancora accuse. Muro contro muro. D'altronde, quando si toccano argomenti caldi,e quando questi argomenti vengono toccati in modo opinabile, (ma cosa non è opinabile?) le sensibilità storiche ed umane si ribellano, ma non giusto per il gusto di ribellarsi, ma con cognizione di causa e perché ribellarsi, a volte, è un dovere per salvaguardare la dignità.  Magazzino 18 è stato probabilmente lo spettacolo teatrale più criticato degli ultimi anni. Si sarebbe potuta affrontare solo la vicenda umana dell'esodo. Quando si scrive sull'esodo, in relazione alle complesse ed organiche ed artico...

Magazzino 18, uno spettacolo nazionalista

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Nella serata del 10 febbraio, giorno del ricordo, o meglio di un ricordo parziale, è andato in onda in tarda serata sulla prima rete italiana lo spettacolo di Cristicchi, Magazzino 18. Quasi due ore la durata complessiva, balzato al primo posto delle tendenze twitter e già si chiede la trasmissione in prima serata. Molte sono state le critiche mosse a quello spettacolo, la prima e quella più rilevante è stata certamente la polemica sulla  tessera Anpi di Cristicchi , poi vi sono state diverse contestazioni, scritte, e lui puntualmente su facebook si mostra fotografato scortato dalla polizia, mostra le scritte contro di lui, e così via dicendo. Difeso prevalentemente dalla stampa di destra, ma anche da quella della pseudosinistra perchè quello spettacolo è di chiara matrice irredentista e nazionalista, mancava solo l'inno nazionale ed il tutto poteva ben dirsi completato. Anzi a dirla tutta a Trieste, alla fine dello spettacolo teatrale al Teatro Rossetti il 23 o...