Cent'anni dopo la nascita del fascismo si ritorna a parlare di autarchia, un salto aTorviscosa,la capitale friulana dell'autarchia
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Si chiamava Torre di Zuino, citata come Zuino per la priva volta nel 1278, un piccolo e periferico borgo rurale appartenente al Comune di San Giorgio di Nogaro, fu l'ultima località italiana prima della frontiera con l'Austria-Ungheria, località che per volontà di Mussolini, il 26 ottobre del 1940 divenne l'attuale Torviscosa, elevato a rango di comune e come podestà avrà neanche a dirlo Marinotti, il presidente della SNIA Viscosa. Torviscosa, una città fascista, nata nel 1937, inizierà a prendere forma quella realtà che oggi la vede fare parte dell'Associazione Nazionale delle Città di Fondazione, istituita
nel 2009 insieme alla Provincia di Latina e ai Comuni di Tresigallo
(FE), Predappio (FO), Alghero-Fertilia (SS), Arborea (OR), Argenta (FE),
Aprilia (LT) e Sabaudia (LT). Associazione che ha lo scopo di
salvaguardare l'architettura delle città fasciste. Camminare per Torviscosa serve a fare un salto deciso nel tempo, nel tempo del ventennio che oggi ritorna con forza con alcuni suoi capisaldi, come la necessità dell'autarchia. L'autarchia nel fascismo fu soprattutto un metodo di propaganda, più che una necessità reale a cui l'Italia dovette far fronte a causa delle sanzioni comminate per l'aggressione fascista all'Etiopia, approvate da 50 stati appartenenti alla Società delle Nazioni.
E Torviscosa ebbe un ruolo centrale per la produzione della cellulosa italiana. Divenne una sorta di esperimento e di capitale autarchica italiana, in Friuli. Lo stabilimento fu inaugurato il 21 settembre 1938 alla presenza di Mussolini, di ritorno da Trieste dove il 18 settembre aveva annunciato innanzi ad una piazza dell'Unità d'Italia gremita all'inverosimile, l’introduzione delle leggi razziali.
La visita per qualche ora che venne fatta dal ministro del commercio ungherese Varga due mesi solo dopo il cambio del nome di Toriviscosa, fu il coronamento di quell'operazione messa in campo dalla dittatura italiana in questa piccola zona dell'estremo nord est italiano, accolto da oltre 3000 operai e da una realtà che produceva 30mila tonnellate di cellulosa, si posero le fondamenta dell'autarchia italiana che oggi a causa delle conseguenze di una globalizzazione sfrenata, di una situazione internazionale pessima, viene nuovamente invocata come la soluzione ai mali italiani.
mb
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