L'operazione Blechi e le testimonianze raccolte da Paolo Zonta, Elda Soranzio e Mario Candotto

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Ci sono storie che lasciano il segno e nel corso dei decenni continuano ad essere ricordate, raccontante, con sfumature diverse e dettagli sempre nuovi, andando alla ricerca di perchè che ancora oggi non hanno una risposta esaustiva. Una di queste è sicuramente quella della "spia" Blechi, di cui non si ha neanche memoria fotografica, come è emerso durante uno scambio di battute nel corso della storica cerimonia con la quale si onora la storia della Brigata Proletaria. Ma il personaggio è esistito, eccome se è esistito.     La così detta operazione Blechi, degna della migliore regia hollywoodiana, ma quando si dice che la realtà supera l'immaginazione, c'è poco da fare se non raccontare la storia. E questa è la storia di Walter Garlaschi nato a Ronchi il 19 ottobre del 1922, residente a Monfalcone, storia che mi è stata raccontata da Mario Candotto nei seguenti termini: " Garlaschi, era stato fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia, era con la marina. Venne im...

Si preferisce essere friulani,triestini,o istriani,piuttosto che italiani.Sloveni e croati rivendicano il loro essere sloveno e croato

Se nel censimento che si fa in Italia si dovesse chiedere se sei italiano o triestino, italiano o friulano, italiano o bisiaco, probabilmente una percentuale prevalente vedrebbe l'affermazione dell'essere triestino, friulano o bisiaco rispetto all'essere italiano. Nell'Istria croata, ciò già succede. Solo il 6% si dichiara italiano, si parla di 12mila persone, in base ai dati del 2011, mentre gli istriani dichiaratesi come tali sono 25 mila dove una percentuale consistente è certamente di lingua anche italiana.  Nell'Istria slovena, dove gli italiani sono a rischio estinzione se si continua di questo passo, si parla di poco più di 2000 persone di nazionalità italiana, se si dovesse affermare il concetto di istrianità, vista la grande attenzione che c'è nella tutela della cultura e del dialetto istroveneto, si vedrebbe ridotto in modo considerevole, rispetto ai numeri di oggi, chi si dichiara italiano. Insomma, tutto ciò evidenzia un qualcosa di tipico delle regioni di confine e soprattutto sottolinea come la dissoluzione dell'Impero Austroungarico sia stata deleteria per la salvaguardia complessiva dell'eterogeneità plurilinguistica e multiculturale di un territorio oggi frammentato in tre Stati e nazioni diverse. Dove la Mitteleuropa non esiste più. Una regione internazionale transfrontaliera probabilmente sarebbe stata la giusta risposta per la salvaguardia di un territorio che è stato diviso in modo anche dissacrante. Basta pensare al goriziano, ad esempio che ha perso il suo retroterra naturale e diviso oggi in due città e nazioni diverse. Non c'entra essere o essere anti italiani. Anzi, paradossalmente si sarebbe fatto il bene dell'Italia, in queste zone, salvaguardando gli italiani, evitando le suddivisioni e le annessioni territoriali come sono poi avvenute nel corso della storia, in un territorio dove andava garantito lo status territoriale internazionale. Un territorio dove comunque gli sloveni ed i croati, certamente in numero più consolidato rispetto agli italiani, sono orgogliosi di rivendicarsi in quanto tali, ma lo stesso non può dirsi per gli italiani "autoctoni" o gran parte di questi, semplicemente perché pur di lingua italiana, non sono mai stati italiani in un territorio aggredito dall'Italia con una guerra catastrofica prima, e con il fascismo, poi.
mb

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