A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

E dal FVG si afferma la difesa del fantomatico diritto a non emigrare. Non è uno scherzo



"È inaccettabile che una persona perda il diritto di vivere nella propria terra, inaccettabile che perda il diritto a preservare la propria cultura e tradizioni per vivere in una condizione di sradicamento dalle proprie origini e dalla propria famiglia. Per questo nella nuova norma sulla cooperazione internazionale abbiamo inserito il diritto fondamentale a non migrare che il Friuli Venezia Giulia contribuisce a difendere con il suo piccolo contributo progettuale".  Queste le parole del presidente leghista del FVG all'iniziativa "Diamo un futuro agli Yazidi". 
Tale concetto venne affermato ad esempio dal Papa Benedetto, nel 2012:  Il diritto della persona ad emigrare – come ricorda la Costituzione conciliare Gaudium et spes al n. 65 – è iscritto tra i diritti umani fondamentali, con facoltà per ciascuno di stabilirsi dove crede più opportuno per una migliore realizzazione delle sue capacità e aspirazioni e dei suoi progetti. Nel contesto socio-politico attuale, però, prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra, ripetendo con il Beato Giovanni Paolo II che «diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione» (Discorso al IV Congresso mondiale delle Migrazioni, 1998). 

Questa regione sta ribaltando i propri valori storici, i propri principi morali tradizionali. Il diritto a non emigrare nella politica dell'intolleranza serve a legittimare le politiche di non accoglienza, con il canonico aiutiamoli a casa loro. 
Il FVG da terra di accoglienza, a terra di espulsione? Dall'apertura del CPR a Gradisca, al clima sociale che si è innescato, sì, questo è il quadro che caratterizza la nostra regione, in un mondo dove siamo oltre 7 miliardi, c'è chi crede di poter edificare la propria patria blindata, identitaria, e sicura. Bazzecole nefaste di quel '900 che ritornano con prepotenza nei suoi lati oscuri.

mb

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