![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGC63_aR9YVEcq3PaWurFSI8TNs0D-uhcmb16JLeawd7F-GxpUYPirn4-2l-xDUjos3xrNo05Vr4gexGxN2qP3qeZAV4RTYUGM25kPNOCyFaqynKe1a51BEf_1WzLbVnEHakJiWJHvg3k/s320/rijeka%252Biz%252Bzraka.jpg)
Rijeka, Fiume, una città multietnica, plurale. Il pluralismo ha fatto parte della sua storia, una meravigliosa città croata che in passato venne occupata dal nazionalismo italiano con la scellerata marcia di Fiume e dal fascismo subito dopo, per distruggerla. Nonostante i grandi crimini compiuti e gli scempi compiuti, Fiume è sopravvissuta ed oggi, pur con fatica, cerca di ritagliarsi quel ruolo internazionale che merita. L'essere nel 2020 capitale della cultura europea ne è la dimostrazione in una Croazia che forse proprio nel 2020 finalmente potrà entrare nello spazio Schengen. Certamente la città di Fiume può fungere un importante ruolo di ponte in tal senso, tra Zagabria e Bruxelles. Una città di 130 mila abitanti circa con circa 18 mila appartenenti alle minoranze nazionali che rappresentano il 13,83 %
della popolazione cittadina. Percentuali importanti. Le minoranze nazionali prendono parte alla vita pubblica della città,
attraverso i consigli delle minoranze nazionali e attraverso le proprie
associazioni che si adoperano per curare la lingua, i costumi, la
cultura e il folclore delle minoranze nazionali che hanno una lunga
tradizione di attività a Fiume.Una delle rassegne più importanti è la “Rassegna etno” alla quale
partecipano le associazioni delle minoranze nazionali che insieme ai
loro ospiti rappresentano la lingua, la cultura e la tradizione della
propria minoranza nazionale durante la Rassegna etno che si articola in
alcune giornate di incontri. La minoranza più popolosa è quella degli odiati serbi da parte di D'Annunzio, seguita dai bosniaci, e al terzo posto c'è quella italiana, poi gli sloveni e poi tutte le altre, dai bulgari, agli albanesi, dai rom, ai russi, ecc.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbfjEbqr8BcR39AQieE5KL0h7m14TdLj82Qb_GUrSf7udpvlSR8m4VzbKUXi2Ez6B40H5fuxsfrAupiEcnFnWVB4Y72XIBtlylpZsmxK7DQVmFIMyC7wLjHMLlm5P7RxKgiBwHdh2Y9dg/s400/aaaaaa.JPG)
Tante sono anche le associazioni di riferimento delle relative minoranze nazionali in una città dall'identità plurima anche se quella prevalente è la croata, sono diverse le lamentele che giungono soprattutto da parte italiana per il bilinguismo, ma ad oggi non c'è nessuna legge che dica che Rijeka debba essere chiamata Fiume, magari con l'essere città capitale europea della cultura qualche passo in più potrà essere fatto, anche verso il suo spirito autonomista che Fiume sta recuperando ed in questa direzione è andata l'intitolazione di una piazza a Zanella, grande autonomista fiumano e nemico di quel D'Annunzio che il sindaco di Fiume ha definito come un "tiranno".
mb
fonte foto
L'omissione alla mostra d"Annunziana a Fiume drll'italiano non ha scuse, anzi le autorita della città e la presidentessa della Croazia, dovrebbero scusarsi per tal ingiustificato errore.
RispondiEliminaIo avendo origini croate, sospetto l'hanno fatto a proposito. È una vera vergogna!
Forza, per poco eravate campioni mondiali di calcio. Ora è.il momento di esser 'Primi', campioni d'onore.
Ajde hrvati, dokazite neka živi Hrvstska i njezina pravda !