La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Trieste conquistata dai venti dell'Est.Dai muri dell'Ungheria, dal filo spinato sloveno, alla via della Seta


Da Est non arrivano più venti "rivoluzionari" ma controrivoluzionari per usare un linguaggio di una volta. Caduto il muro di Berlino, è finita, nel bene o nel male, l'epoca del mondo diviso in due blocchi. Vi è stata una omologazione verso il vincitore di quella battaglia, di quella guerra, il capitalismo. Il comunismo è stato sconfitto. Certo, c'è ad esempio il caso cinese, che non si capisce cosa sia, tutto è certamente che un sistema democratico. Non che la democrazia per come funziona sia il top del top, ma sicuramente ritornare ai venti dei regimi non è proprio cosa consigliabile. Vedi cosa accade in paesi come l'Egitto, o in Ungheria. Quell'Ungheria che ora stringe accordi con Trieste. Magari giocando sull'immagine di quella retorica della Mitteleuropa che significa tutto e anche niente. Trieste conquistata dai muri ungheresi, oltre che dai capitali ungheresi, conquistata dai filo spinato sloveno, made in Polonia, e dalla via della Seta di un regime comunista che sta cercando di aprirsi al mondo "occidentale" a modo suo ma dove i diritti umani sono ancora oggi un gran problema. Certo, gli affari sono affari. Se si dovesse guardare all'etica e alla morale, probabilmente non dovremmo fare affari con nessuno, neanche con noi stessi, visto che siamo sicuramente un Paese meraviglioso, forse il più bello del mondo, ma anche la terra delle mafie e della corruzione. Non siamo nelle condizioni di poter dare lezioni morali ad altri Paesi su questo tema, sicuramente, però, siamo nelle condizioni di poter dire quello che sta succedendo. Trieste è conquistata da venti dell'Est. Quelli che oggi esprimono nazionalismo, confini e frontiere. Non  idea di fratellanza, uguaglianza e libertà. E non è un caso che si voglia mettere in piazza della Borsa una statua dedicata a D'Annunzio. Nel centenario dell'occupazione di una città oggi croata. Fiume. Per celebrare quel fatto. Perchè simbolo di nazionalismo, quel nazionalismo che ammalia Trieste, conquista Trieste, a partire dagli affari, appunto.
mb

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