C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Anche Trieste avrà il monumento a Ressel. Verranno poste delle eliche giganti

La proposta di erigere una statua a Ressel era nata in contrapposizione alla fuorviante statua che in piazza della Borsa si vuole porre nei prossimi mesi, nell'ambito della celebrazione dell'occupazione della città di Fiume. Avvenuta il 12 settembre del 1919, e chissà che la statua in piazza della Borsa, salvo doverosi passi indietro, non verrà inaugurata proprio quel giorno. Il 12 settembre. D'altronde l'operazione D'Annunzio è politica non culturale. Rientra nell'ottica della celebrazione di quell'evento. Occupare una città per annetterla all'Italia. Ressel,  nato in quella che è l'attuale Repubblica Ceca e morto in Lubiana, a Trieste visse dal 1821, per 36 anni. Noto soprattutto per l'invenzione dell'elica  per la progettazione e la costruzione della nave Civetta per il collegamento tra Monfalcone con l'Istria. Alla sua morte dei cittadini si organizzarono per realizzare nella città, allora, austriaca di Trieste, un monumento.Che troverà poi spazio, invece, a Vienna oltre che a Lubiana, ma non a Trieste.

A lui a Trieste c'è dedicata una piccolissima via, che porta il nome italianizzato in Giuseppe, anziché in Josef.  E tra Basovizza e Lipizza a lui è intitolato un percorso. Ora, a quanto pare, l'assessore  regionale all'Ambiente ed energia ha espresso la volontà di "onorare la sua figura mettendo delle enormi eliche a 2-3 ingressi della città. Così non rimarrà inosservato che questo triestino d'adozione ha avuto questa geniale intuizione che ha segnato la svolta nella navigazione". Ennesimo recupero della memoria austriacante della città, che si prepara dopo il monumento a Maria Teresa a realizzare un nuovo monumento a un personaggio legato alla storia e della Trieste asburgica.

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