Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Anche Trieste avrà il monumento a Ressel. Verranno poste delle eliche giganti

La proposta di erigere una statua a Ressel era nata in contrapposizione alla fuorviante statua che in piazza della Borsa si vuole porre nei prossimi mesi, nell'ambito della celebrazione dell'occupazione della città di Fiume. Avvenuta il 12 settembre del 1919, e chissà che la statua in piazza della Borsa, salvo doverosi passi indietro, non verrà inaugurata proprio quel giorno. Il 12 settembre. D'altronde l'operazione D'Annunzio è politica non culturale. Rientra nell'ottica della celebrazione di quell'evento. Occupare una città per annetterla all'Italia. Ressel,  nato in quella che è l'attuale Repubblica Ceca e morto in Lubiana, a Trieste visse dal 1821, per 36 anni. Noto soprattutto per l'invenzione dell'elica  per la progettazione e la costruzione della nave Civetta per il collegamento tra Monfalcone con l'Istria. Alla sua morte dei cittadini si organizzarono per realizzare nella città, allora, austriaca di Trieste, un monumento.Che troverà poi spazio, invece, a Vienna oltre che a Lubiana, ma non a Trieste.

A lui a Trieste c'è dedicata una piccolissima via, che porta il nome italianizzato in Giuseppe, anziché in Josef.  E tra Basovizza e Lipizza a lui è intitolato un percorso. Ora, a quanto pare, l'assessore  regionale all'Ambiente ed energia ha espresso la volontà di "onorare la sua figura mettendo delle enormi eliche a 2-3 ingressi della città. Così non rimarrà inosservato che questo triestino d'adozione ha avuto questa geniale intuizione che ha segnato la svolta nella navigazione". Ennesimo recupero della memoria austriacante della città, che si prepara dopo il monumento a Maria Teresa a realizzare un nuovo monumento a un personaggio legato alla storia e della Trieste asburgica.

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