Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Le vie e le piazze delle città e l'identità dei luoghi

Via, Roma, via Garibaldi, Marconi , Mazzini, Dante Alighieri , Cavour, Matteotti e Verdi. Vie a santi, o dedicate a date significative, in Italia, vi è una grande omologazione dell'odonomastica. Una nazionalizzazione del Paese che ha lasciato il segno attraverso i luoghi con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Le norme di riferimento risalgono al fascismo, come la Legge 23 giugno 1927, n. 1188 e regio decreto-legge 10 maggio 1923, n. 1158 come successivamente adattati. Eppure le vie o piazze delle nostre città statisticamente hanno visto sacrificare l'identità del luogo, a favore di quella più generica identità nazionale, che passa dai santi, agli artisti, da militari, a re, da statisti, a poeti, da personaggi pressoché fondamentali per il simbolismo nazionale e nazionalistico pur se spesso controversi o storicamente da condannare. Ogni luogo, ogni città, ogni paese, statisticamente vedrà il prevalere di vie, piazze, dedicate, intitolate a date, personaggi, eventi, diventati simbologia dell'identità nazionale, prevaricando su quell'identità locale, che meriterebbe certamente maggior tutela e rispetto, senza dover prevalere ma neanche essere così fortemente soccombente. Le vie, le piazze, dovrebbero raccontare la storia dei luoghi, invece, spesso, si perdono e confondono in quella omologazione che depotenzia in modo impattante l'identità del paese, della città. Insomma, una sorta di globalizzazione nazionale dell'odonomastica.
mb

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