Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

2019, 20anni dai bombardamenti NATO.Dura denuncia dalla Serbia: aumenta il numero di bambini malati di cancro






La bella e sempre contesa Belgrado, che ancora oggi "tirata" dalla Russia e dall'Occidente, venne bombardata nel '41, venne bombardata nel '44,   e venne Belgrado bombardata dalla NATO durante la guerra del Kosovo nel 1999. Con l'Italia corresponsabile visto che venne messo a disposizione lo spazio aereo italiano, le basi aeree presenti sul territorio nazionale,un'aliquota di cacciabombardieri per le operazioni aeree. Quello italiano fu  il secondo intervento militare  a carattere offensivo dalla fine della seconda guerra mondiale, dopo quello nella guerra del golfo del '91. E per la seconda volta si ritornava come italiani a sostenere l'attacco contro Belgrado. Una volta con i nazisti, una volta con la NATO.  Una guerra devastante quella degli anni '90. E la città venne bombardata in pieno centro, ancora oggi i segni sono visibili. In modo impattante. L'Europa ha cercato di lavarsi le mani. Anzi, ripetendo che da quando esiste l'Europa dalla fine della seconda guerra mondiale, siamo in terra di pace. Più menzogna di questa non poteva esserci. Visto quello che anche noi come Paese abbiamo contribuito a fare in quella guerra. Andrebbe istituito un giorno del ricordo per questi crimini compiuti. Ciò che dovrebbe avere titoloni, viene affrontato con fugacità. Con imbarazzo. Con vergogna in Italia ed in Europa. Se non con il silenzio. I cui effetti collaterali di quella guerra ci sono ancora oggi, a vent'anni dai bombardamenti del marzo 1999.  Tre mesi pieni di bombardamenti, sono stati uccisi 2.500 civili, tra i quali 89 bambini, 12.500 feriti,2.300 attacchi aerei che hanno distrutto 148 edifici, 62 ponti, danneggiato 300 scuole, ospedali e istituzioni statali, 176 monumenti di interesse culturale e artistico. Oltre 30 miliardi di danni alle aziende. Ed i morti  e le sofferenze continuano ancora oggi. A partire dai più piccoli. Come ha riportato il Piccolo di Trieste, il 12 febbraio 2019, la commissione d'inchiesta serba sugli effetti di quella guerra, ha ricevuto i primi «risultati preliminari» di uno «studio medico-scientifico» cui ha collaborato l'Istituto per la salute pubblica "Batut."

"L'indagine rivelerebbe un aumento dei casi di tumori maligni del sangue in particolare «tra i bimbi dai 5 ai 9 anni». L'analisi non è conclusa. I giovani d'età fra 1 e 18 anni, si legge sul Piccolo, sono stati scelti perché nati dopo «il rilascio di sostanze tossiche» e l'uso di «uranio impoverito». Uranio che è «solo la punta di un iceberg», ha detto Laketic, rivelando che nel conflitto sono stati dispersi in atmosfera anche «piralene dalle sottostazioni elettriche» esplose, «forse i cancerogeni più importanti», «benzeni e altri veleni» da fabbriche colpite e raffinerie.  Si parla di  «circa 300 tonnellate» di uranio impoverito « usate come munizioni nella Guerra del Golfo del 1991, circa 430 in Iraq nel 2003, tre tonnellate in Bosnia-Erzegovina tra 1991 e 1994», «una in Serbia e Montenegro» e «dieci in Kosovo» nel 1999 bombardamenti Nato nel 1999.

mb


Commenti

  1. Se vai su Wikipedia alla voce "Uranio impoverito" troverai un brivido:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Uranio_impoverito#Sindrome_dei_Balcani
    La Sindrome dei Balcani ce l'hanno i soldati italiani, ma riguardo gli effetti sulla popolazione civile "Questa sezione è ancora vuota".

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  2. Questo articolo merita un post per la condivisione

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