Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Oltre 500milioni di euro di danni in FVG per il maltempo. Vento e pioggia come non accadeva da 30anni




A distanza di alcuni giorni dal disastro autunnale che ha determinato in 11 regioni su 20 in Italia uno stato d'emergenza con danni di miliardi di euro, come una guerra, ora si inizia a fare la conta anche in Friuli Venezia Giulia. Si è evidenziato nel Consiglio Regionale del FVG che ad essere coinvolte con maggiore intensità sono state le zone della Carnia, le Prealpi Carniche, le Giulie e tutta la zona montana; le raffiche di vento hanno raggiunto i 200 chilometri orari; si sono registrati 870 millimetri di precipitazioni piovose: condizioni che non si verificavano da 30 anni. E' stato specificato.
In una regione che nel '900 ne ha viste di cotte e di crude, guerre, terremoti, alluvioni, Vajont. Ma l'intensità di quanto accaduto dovuto anche al cambiamento climatico oltre che ad un territorio che si è dimostrato estremamente fragile, hanno effettivamente impressionato la popolazione locale.

Le case allagate sono state più di 1000, un centinaio i volontari impegnati  in emergenze di natura alluvionale, 1169 quelli nel monitoraggio del territorio, 181 gruppi comunali di protezione civile attivati. 25 mila utenze nelle province di Udine e Pordenone colpite dal maltempo. Attualmente sono ancora 2000 le utenze che utilizzano generatori.  Il danno boschivo  si attesta tra i 700 mila e il milione di metri cubi.  Il rilievo dei danni è stimato in oltre 500 milioni di euro. Cioè quanto vale circa l'Inter od il Napoli, come rosa, per intenderci.

Marco Barone

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