Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

A Rijeka per il centenario della marcia su Fiume arriva il bilinguismo?Si chiamerà anche Fiume.E' l'occasione per condannare la marcia su Fiume e D'Annunzio


Il 2019 è l'anno del centenario della sventurata marcia su Fiume, partita casualmente da Ronchi, che condannerà la cittadina bisiaca, almeno sino ad oggi, a veder associato il proprio nome a quella pagliacciata eversiva, militarista, che ha screditato la patria e soprattutto cagionato morte visto che nel natale di sangue, per scacciare gli occupatori eversori si sarà costretti allo scontro armato. Una sessantina le vittime, compreso qualche civile. Vittime che potevano essere risparmiate, ma non lo furono a causa di chi ha voluto quell'atto che ha anticipato la marcia fascista su Roma di qualche anno dopo. Fiume non apparteneva all'Italia, non era una città italiana, vi era certamente una comunità italiana, ma non per questo doveva essere occupata. Altrimenti cosa avrebbero dovuto fare i greci? Occupare la Calabria, visto che si parla di Magna Grecia? O gli albanesi occupare fette del territorio italiano dove vi sono minoranze autoctone albanesi? Fiume, o meglio Rijeka, verrà annessa all'Italia fascista nel '24, per qualche anno apparterrà al Regno d'Italia, ciò che conoscerà dell'Italia, sarà il fascismo e l'inizio del suo declino. Controllare il porto di Fiume e di Trieste significava avere in mano l'Alto Adriatico, queste furono le vere ragioni che spinsero ad occupare quella città, il resto bazzecole nazionalistiche che hanno cagionato solo razzismo, violenze e barbarie. Cent'anni dopo, a Rijeka pare che per soddisfare le richieste ed i diritti della minoranza italiana autoctona, che complessivamente tra italiani e coloro che si sono dichiarati di madrelingua italiani non si va circa oltre le 5mila persone su una città di circa 255 mila abitanti, si realizzerà quello che è stato definito da alcuni come il loro sogno oltre che giusto diritto, perchè il bilinguismo è un diritto e questo va tutelato anche a livello visivo, quale quello di vedere accanto al nome Rijeka quello italiano di Fiume. Forse anche qualche via, sullo stile di Capodistria, avrà il nome in croato ed italiano. Pare che questa operazione dovrebbe avere luogo tra il 2019, anno casualmente del centenario di quella scellerata marcia di occupazione di Fiume, che ancora oggi in modo antistorico e anacronistico viene celebrata tra Ronchi e Monfalcone, ed il 2020, anno in cui Fiume sarà capitale della cultura europea. Sarebbe di buon auspicio, perchè questo bilinguismo possa avere luogo in modo condiviso, condannare senza remore, da parte anche della comunità italiana fiumana, la marcia di occupazione di Fiume e dissociarsi dal razzista D'Annunzio, visto che definiva i croati come mandria di porci, lurido, scimmia, schiavi meridionali, che ha guidato quella scellerata attività eversiva che faciliterà la consegna di Fiume al fascismo italiano nel 1924. 
Chissà se anche a Trieste, presto, seguendo magari l'esempio di Fiume, sempre se i propositi avranno luogo, sarà possibile vedere Trst oltre a Trieste. Ricordiamo che a Trieste ci sarebbe una legge che ne prevederebbe la vigenza, ad oggi disattesa.

Marco Barone

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