La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il Confine una fiction da no comment e quella mescolanza tra Udine e Trieste e Gorizia



Fiction significa finzione, nella cinematografia e in televisione, come evidenzia la Treccani, è il genere di film a soggetto, che si contrappone per es. a quello dei documentarî e, negli sceneggiati televisivi, quello che si basa su intrecci romanzati.

Eppure la fiction il Confine che avrebbe avuto una media di poco superiore a 3 milioni di spettatori ambientata soprattutto in FVG sembrava, per i colori, per la regia, per i dialoghi, le musiche e l'ambientazione complessiva una fiction pseudo documentaria alla Piero o Alberto Angela che altro.

Ma non era questo l'intento. Una storia profondamente banale, dal finale scontato e altrettanto banale, che non è riuscita a trasmettere la complessità della guerra, l'atrocità della stessa,  la sensazione che si è avuta è che l'approccio sia stato più da soap opera spagnola, ma che per una parte del pubblico pare essere stata apprezzata. Forse è meglio un no comment. D'altronde la qualità della nostra televisione non pare essere di calibro internazionale. L'Italia ha aggredito l'Austria, scatenando una carneficina immane, però l'Austria complessivamente, pur avendo avuto delle responsabilità criminali enormi a partire dall'aggressione agghiacciante contro la Serbia che comporterà una mattanza senza precedenti, veniva percepita sempre come occupante di terre che non erano italiane anche se desiderate dal Regno d'Italia. Non è stata quella guerra una lotta per la libertà, ma una lotta nazionalistica territoriale per conquistare ed occupare terre, a prezzi spropositati e far saltare l'Impero più potente d'Europa.

Incomprensibile è stata la mescolanza dei luoghi confondendoli tra Trieste, Udine e Gorizia, il più eclatante è aver visto piazza della Libertà di Udine ambientata a Trieste, oppure si è intravisto più di una volta anche se fugacemente il faro della Vittoria, che venne costruito ben dopo la fine della prima guerra mondiale dal fascismo. Una finzione che è andata oltre ogni immaginazione, fondendo Trieste con Udine passando dall'anonima Gorizia. Saranno rimasti sicuramente ben contenti i triestini o i friulani. E non chiamatela questione di campanilismo, perchè non lo è.

Marco Barone
 

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot