La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il Friuli Venezia Giulia made in Cina, passando dal porto di Trieste e forse dallo scalo di Ronchi

La Cina è una potenza economica. E' un Paese enorme con oltre un miliardo di abitanti. Un Paese teoricamente "comunista" ma che di comunista forse ha solo il nome e l'impostazione di alcune decisioni interne di partito, o per il decisionismo centralizzato, altrimenti se fosse stato realmente comunista difficilmente Paesi come l'Italia che hanno demonizzato l'Unione Sovietica o la Jugoslavia si relazionerebbero con potenze del genere e gli americani non lo consentirebbero mica.

Stringere il rapporto con la Cina significa bypassare la Russia, ma un ponte tra Italia e Cina, avrà sicuramente uno dei suoi pilastri fondamentali in Friuli Venezia Giulia, a partire dal porto di Trieste e forse dall'aeroporto di Ronchi, almeno sulla carta delle intenzioni e possibilità.

Si parla da tempo oramai di questa benedetta via della seta. Di treni, di merci, di navi. Non si parla, però di diritti umani. Certo che se nel mondo i diritti umani camminassero allo stesso ritmo delle relazioni economiche non sarebbe mica una blasfemia immonda.

Comunque sia la strada è tracciata, il Friuli Venezia Giulia si prepara ad essere made in Cina, se questo significa diventare solo uno strumento per il capitale cinese, od una opportunità per l'intera comunità del FVG, lo svelerà il tempo, magari oltre che di vie economiche e commerciali si discuterà anche di come elevare i diritti umani in quel Paese, i diritti dei lavoratori, perchè fino a quando continuiamo a relazionarci con sistemi dove i precetti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione non sono contemplati neanche con mezza virgola, è come compromettere lo stesso spirito della nostra Magna Carta.
Però, a dirla veramente tutta, vogliamo proprio noi fare la morale? Noi, quelli che hanno mandato in pensione anticipata precetti costituzionali contemplati solo nella carta? Per la classica forma senza sostanza?
Una cosa positiva però vi è. Da quando i cinesi hanno mostrato i muscoli al mondo, comprato società come l'Inter od il Milan li si guarda con occhi diversi, ed il razzismo che vi era nei loro confronti, anche in Italia, è certamente calato in modo drastico e Trieste con il suo porto, e Ronchi con il suo aeroporto, sicuramente saranno i due pilastri fondamentali di questo ponte che collegherà l'Occidente con l'Oriente. 

Marco Barone

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