Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Il croato in FVG come lo sloveno, il friulano ed il tedesco?

La specialità del Friuli Venezia Giulia è dovuta al suo plurilinguismo, quel plurilinguismo espressione delle radici storiche, identitarie di questa piccola ma cosmopolita terra del Confine Orientale. Si parla l'italiano, il tedesco, anche se sempre più raramente, lo sloveno, il friulano, oltre a diversi dialetti. Poi ovviamente vi sono le lingue delle nuove migrazioni, dal bengalese, al cinese, al rumeno. Discorso diverso per il croato. La lingua croata e la comunità linguistica croata viene ufficialmente riconosciuta dalla Regione e verranno disposti finanziamenti per sostenerne le iniziative di tutela.
Ad oggi si parla di 100mila euro all'anno nel triennio 2018-20.

Come è stato resto noto i croati in Italia sono una minoranza nazionale formata da cittadini della Repubblica di Croazia residenti in Italia (17.698 al 31 dicembre 2016, concentrati soprattutto in Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, specie a Trieste) e soprattutto da cittadini italiani di lingua e cultura croata.

La presenza croata a Trieste è storica, racchiusa nell'arco di diversi secoli. E' evidente che per rispettare questa identità storica del FVG, per rispettare le diverse culture, si dovranno mettere seriamente in discussione personaggi e fatti storici che denigrano popoli ed identità, a partire da quelle care al nazionalismo italiano che continuano ad essere celebrate e minano i rapporti diplomatici e di amicizia tra Italia e Croazia, a partire dalla celebrazione della marcia militare di occupazione di Fiume come capeggiata da quel D'Annunzio i cui sentimenti nei confronti dei croati erano ben noti e tutt'altro che rispettosi. Si è aperta in FVG la strada per includere anche la croata tra le minoranze linguistiche meritevoli di tutela come quella slovena o friulana o germanica? Ciò sarebbe auspicabile ed un valore aggiunto per il FVG ed un passo importante verso il consolidamento storico e culturale dei rapporti con quell'Est e la cultura slava che insieme a quella latina è la vera forza di questa fetta di terra, ponte tra Occidente ed Oriente.

Marco Barone

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