Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

Immagine
Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

Il summit di Trieste sui Balcani che blocca una città, ma riunitevi,se necessario,via Skype o su qualche nave



Come è noto a Trieste si svolgerà un meeting sui Balcani Occidentali, zona dell'ex Jugoslavia che ha più di 20 milioni di abitanti ed include Paesi come Macedonia, Montenegro, Albania, Serbia, Kosovo che attendono in un certo senso di entrare in Unione Europea. Questo summit sui Balcani Occidentali è certamente un passo, ulteriore, per tale inclusione, che si afferma proprio nel momento in cui i rimpianti verso la Jugoslavia incrementano.  Anche se a dirla tutta l'Europa in questo periodo storico ha dimostrato tutta la sua viltà sulla questione dei migranti e l'Italia, nonostante tutto quello che accade nelle nostre città, è diventata una santa in tale situazione a dir poco agghiacciante. Roba da non credere. Senza dimenticare che in via generale il numero delle procedure a carico dell'Italia sono 66, 53 per violazione del diritto dell'Unione e 13 per mancato recepimento di direttive.  Violazioni che vanno dalla questione ambientale, alla giustizia. Così come a dirla tutta forse quello che l'Europa evidenzia è il suo reale animo, e quanto accaduto nel '900, ad esempio, non è stata mica una violenta e brutale sterile eccezione. L'Europa è questa e paga oggi anche le conseguenze del suo spirito coloniale con le sue varianti che si son come realizzate nel corso dei secoli. Mentre l'Europa si chiude, vi è chi vorrebbe entrare e quello che si teme è che nell'Europa dell'austerità queste realtà possano economicamente semplicemente subire una mazzata definitiva e chi ne pagherà il prezzo più caro saranno come sempre i lavoratori e le fasce sociali più deboli e meno protette. Sarebbe logico prima cambiare il corso dell'Europa e poi discutere e proporre nuove adesioni. Altra cosa che lascia perplessi è la necessità di fare questo summit a Trieste bloccando letteralmente la città. Per cosa? Quale ritorno avrà Trieste? Essere citata per un secondo in qualche Tg?
In qualche articolo? Si poteva ottenere lo stesso risultato, senza penalizzare i cittadini, facendo un summit usando le nuove tecnologie, oppure riunendosi su qualche nave, magari nelle acque di Trieste se lo scopo era quello di far citare Trieste per qualche secondo. Ma la logica della zona rossa e di continuare a bloccare le città continua ad affermarsi in un modo del tutto irrazionale con grande dispendio di risorse pubbliche ed energie lavorative ed importanti penalizzazioni per i cittadini.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

L'italiano esodato... da Cherso