Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Amministrative2017: Gorizia la percentuale di votanti più bassa nella storia della città di questo secolo

Gorizia è una città dove vi è stata sempre una importante ed alta partecipazione al voto per il rinnovo dell'amministrazione comunale. Non sempre un proliferare di liste significa grande partecipazione e conseguentemente automatica alta partecipazione al voto. Almeno nel caso di Gorizia non è stato così, visto che per il primo turno delle amministrative del 2017 si è registrata l'affluenza al voto più bassa di questo inizio secolo, ferma al  57,90  con un totale di 17. 602 votanti su 30.400 elettori, ciò significa che poco più di 12 mila cittadini hanno deciso semplicemente di non votare. 
Nel 2002 votarono 22.693 elettori, nel 2007 la percentuale di votanti era del 69.92% nel 2012 del 61,10%. Sinceramente una diversa e minore partecipazione al voto rispetto al passato era nell'aria e ben prevedibile ed in diversi l'abbiamo prevista, così come prevedibili saranno alcuni risultati, e la colpa non è certamente del bel tempo o della partita di calcio dell'Italia. Un primo dato su cui riflettere, per l'ennesima volta.

Marco Barone 

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