Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Gorizia: la prossima amministrazione comunale revochi cittadinanza a Mussolini e Badoglio


Bastano cinque minuti per togliere quel fango che ancora sporca una Gorizia che ha dato un gran contributo nella lotta alla resistenza e per l'antifascismo. Città che ha ancora la cittadinanza onoraria a Mussolini, conferita come accaduto in tantissimi Comuni italiani nel 1924 . 
Ma come è stato evidenziato sul Piccolo di Gorizia del 7 maggio, Gorizia, giusto per non farsi mancare niente, ha conferito la cittadinanza onoraria anche a Badoglio. Da revocare non tanto per la disfatta di Caporetto, bensì per i fatti criminali accaduti in Africa, a partire dall'Etiopia. Certo, non è mai stato processato come criminale di guerra, come tanti altri italiani, ma ciò non significa nulla. Ovviamente è impensabile che ciò possa farlo l'attuale amministrazione comunale, viste le sue simpatie per la X^Mas, ad esempio. E' auspicabile che la prossima amministrazione comunale, sempre che non si ponga in continuità con la presente, possa dedicare cinque minuti del proprio tempo per cancellare una pagina semplicemente vergognosa che disonora Gorizia ed il suo territorio e dare un significativo segnale di discontinuità con il passato, così come non sarebbe male mettere mano alla toponomastica e cancellare intitolazioni di vie che non dovrebbero più esistere, come quella a Cadorna, D'Annunzio, Oberdan, Diaz, ad esempio.

Marco Barone

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