C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Amministrative 2017 Gorizia, il ballottaggio rischia di essere una certezza,aspettando i programmi



Sono circa 30mila gli elettori che a maggio saranno chiamati a rinnovare la propria Amministrazione Comunale, in una città che continua a perdere abitanti ed allontanarsi sempre di più dalla soglia dei 35 mila abitanti ed avvicinarsi a quella dei 33 mila, in una provincia che continua a perdere abitanti, dove la disoccupazione è enorme in proporzione alla popolazione ivi residente. Diverse saranno le liste, diversi i candidati a Sindaco, e ciò non è detto che sia un male, frammentazione è anche segno e volontà di partecipazione. Però alcune cose devono essere evidenziate. L'arroganza di chi dice di avere il 55% dei voti rischia di essere un boomerang elettorale e politico enorme, perchè con il quadro politico che è in fase di delineamento il ballottaggio a Gorizia sembra essere una certezza, una certezza che significherà una sconfitta per la destra, almeno al primo turno ed anche in via generale stante la presunzione come manifestata. Se si dovesse seguire lo schema nazionale, i contendenti principali potrebbero essere tre, il candidato espresso dalla destra, quello centrista espresso dal Pd e coalizione ed i cinque stelle, che pur non essendo molto presenti a Gorizia avranno a loro beneficio l'ondata del consenso nazionale, così come accaduto in realtà comunali dove non erano molto attivi eppure hanno ottenuto un consenso elettorale significativo. Se ballottaggio sarà, non è dato sapere chi ci andrà, e ci potranno essere delle spiacevoli o piacevoli sorprese, questioni di punti di vista, e la sensazione che personalmente sto maturando da diverso tempo è che a Gorizia un ciclo si è chiuso, ed è quello espresso dalla destra uscente che dovrebbe essere raccolto dalla destra nascente a livello elettorale. Si andrà a Gorizia in controtendenza rispetto al quadro politico generale che vede la destra "pura" crescere? Probabile. Così come è da non sottovalutare quella forza di contributi ed energie positive e costruttive che arriverà da realtà che vengono percepite come minori, Forum di Gorizia o Sinistra Unita, che potrebbero segnare una novità, forse anche radicale, cosa che non sarebbe un male, per la bella addormentata Gorizia. Certo che sono da evidenziare anche alcuni tentativi a dir poco maldestri come messi in campo, in nome e per conto di una forza politica che ancora formalmente non esiste, e che dovrebbe essere alternativa al Pd,  come la proposta di una sorta di coalizione alternativa al Pd, ma come candidata a Sindaco, una senatrice, ben nota, del Pd. Probabilmente sussiste qualche grado di confusione. Proposta comunque respinta al mittente, con galanteria, dalla diretta interessata e se eventuale coalizione di sinistra "pura" alternativa al Pd dovesse maturare, cosa difficile, certamente non sarà per merito di chi oscilla in due mondi politicamente contrastanti. Considerare il primo turno come delle primarie in salsa goriziana per la galassia alternativa al Pd, partito che sembra essere vicino ad una "scissione" enorme, potrebbe essere una cosa sensata, ma nello stesso tempo anche una mossa altamente rischiosa. Siamo, comunque, a pochi mesi dalle elezioni, ed ancora oggi non si conoscono pubblicamente i programmi, fondamentali per il futuro di questa città. Prima i contenitori, poi i contenuti, schemi e metodi vecchi, che se in parte sono figli di una cultura politica superata da un presente sempre più incerto, dall'altro lato sono anche la conferma che la necessità dell'uomo o della donna forte  ed autorevole al comando non è mai tramontata, neanche a Gorizia.

Marco Barone 

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