E' sempre interessante seguire cosa gli italianissimi ogni tanto propongono in rete e non solo in rete. Non accettano la storia, non accettano la sconfitta, non accettano il disastro che ha compiuto l'Italia, perchè se l'Istria non appartiene più all'Italia, essendo stata italiana per un periodo inferiore all'età del Cristo, è solo per le politiche da pulizia etnica, razziste, e crimini di ogni tipo che sono stati compiuti usurpando il nome dell'Italia e con la mano nera e puzzolente del fascismo.
Una petizione che avrebbe lo scopo di raggiungere 50 mila firme, ma che in diversi mesi ha raccolto solo 170 firme, con diversi commenti, e tutti verso una sola direzione, far ritornare l'Istria all'Italia. Cosa che la minoranza italiana presente in Istria probabilmente non vorrebbe mica, visti i diversi diritti di cui gode, anche se a dire il vero, ultimamente si devono registrare tentativi di indebolimento, attraverso tagli mirati di risorse che colpiscono la minoranza autoctona italiana presente in Istria. Si può parlare complessivamente di circa 25 mila italiani. E cosa scrivono gli italianissimi in questa fantomatica e ridicola petizione? Riporto il testo così come è scritto, in caratteri cubitali, tipico stile da urlatore italianissimo, e con alcuni errori di battitura e di scrittura agghiaccianti per essere una petizione di un certo rilievo. Ma se teniamo conto che la maggioranza degli italiani si è fermata alla terza media e che la maggior parte degli italianissimi non sono neanche da terza media, forse in via generale il ripetersi di alcuni errori è comprensibile. La cultura è una cosa seria, e da pochi, purtroppo. Serietà pari a zero, ma come prendere sul serio una simile roba?
Ecco il testo:
"CON LA CADUTA DELLA REPUBBLICA YUGOSLAVA, E' DI FATTO ANNULLATO IL
TRATTATO DI OSIMO. CHIEDIAMO CHE SI APRA UN TAVOLO INTERNAZIONE DI
REVISIONE PUNTUALE DEL CONFINE ITALIA-SLOVENIA-CROAZIA, BASATO ANCHE SU
REFERENDUM COMUNALI DI VOLONTA' A MAGGIORNAZA POPOLARE. QUESTO NON
E' DETTO CHE COMPORTI UN REFERENDUM DI RIANNESSIONE DELL'ISTRIA MA PUO'
RIVELARSI UNA MIGLIORE DEFINIZIONE DEI CONFINI NATURALI E POPOLARI PER
UNA MIGLIORE GESTIONE DEL TERRITORIO"
Forse non si rendono conto che quello che scrivono è fantascienza ufologica, e che potrebbe anche ritornargli contro. Perché qualcuno potrebbe usare il tutto per chiedere sì la revisione dei confini, ma a discapito dell'Italia, ad esempio, pensiamo alla questione di Gorizia o Trieste...
Marco Barone
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