L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Nel 2017 iniziano i lavori del Polo intermodale di Ronchi.Consegna prevista per il 2018. Poi il TAV?

Il Partito della Nazione in Italia esiste da tempo sulle grandi opere, spesso castelli fiabeschi, neanche belli a dire il vero, costosissimi, per poi divenire luoghi di degrado, inutili, sperperi enormi. Una volta costruiti non verranno più demoliti. Una volta costruiti l'ambiente sarà contaminato per sempre. E' stata una lotta lunga quella del Polo Intermodale di Ronchi.  Ma è stata persa, almeno fino ad oggi. Opera enorme, costosissima, funzionale alla linea per il TAV Venezia Trieste, che prevede gallerie nel Carso. Cemento, grandi opere, che servono solo a chi li realizza, e che daranno certamente dei posti di lavoro, ma per poco tempo. Lo stesso zelo non sussiste per le bonifiche ambientali, anche queste darebbero posti di lavoro, ma al sistema del capitale privato, che ovviamente deve fare il suo lavoro, non interessa. 
Lo scalo di Ronchi è da anni in sofferenza, inghiottito dal sistema veneto, non riesce a decollare, nonostante le potenzialità ci sarebbero. E sicuramente non decollerà con il Pim, anzi, quello che si teme è che una volta finito il Pim lo scalo del FVG verrà venduto, dopo che il pubblico ha investito ingenti risorse. Ma quello che si teme anche è che dopo il Pim sarà più facile legittimare il TAV, perchè diranno, fatto il Pim, fatta la stazione per l'alta velocità, dopo aver speso tutti questi milioni di euro, vuoi non fare il TAV? Soliti schemi visti e rivisti e ben contrastati nell'Ovest d'Italia. Su questo Pim le discussioni sono state aspre, ma i lavori partiranno a breve, nel 2017, e la consegna dell'opera è prevista, a tempo di record, nel 2018. Decine e decine di fermate per bus, altri parcheggi, altro cemento, che rischieranno di rimanere vuoti o buoni per divenire una pista di go-kart,  altro tutto, che stravolgerà per sempre l'ambiente circostante che continua ad essere degrado crescente. Non è più una questione che interessa la sola zona di Ronchi o del monfalconese,ma l'intera zona ipoteticamente coinvolta dal futuro passaggio del fumosissimo TAV Venezia Trieste. 

Marco Barone

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